La notizia l’abbiamo letta su “Il Giornale”: uno dei più famosi importatori cinesi di vino, Sun Xitai di 62 anni, è stato condannato al carcere a vita perché, per eludere i dazi cinesi d’importazione che hanno un’aliquota del 50% sui generi di gran lusso, per anni ha contraffatto le etichette di oltre 70 mila bottiglie di famosi e costosissimi vini francesi. Una truffa che si è protratta dal 2004 al 2009 e il cui ammontare complessivo si aggira sui 7 milioni di dollari.

Il meccanismo ideato dal Xitai era piuttosto semplice: modificava il nome dei vini importati, spacciandoli per delle bottiglie di vino francesi low cost, di fascia medio-bassa. Sulle fatture scriveva che le bottiglie avevano un costo dai 20 euro in giù. Invece i Petrus e gli Chatau importati possono arrivare anche a costare dai 5 mila ai 10 mila euro a bottiglia. Il tribunale di Pechino ha condannato l’uomo all’ergastolo, con la pena detentiva subito esecutiva. Xitai spera ora in appello di aver una condanna meno severa e ha gia’ restituito i 7 milioni di dollari evasi.

Se fa scalpore il rigore della pena cinese, non sorprende la truffa perpetrata: lo scorso anno dalla Dogana russa è stato contestato ad alcuni importatori italiani di vino di usare lo stesso meccanismo di contraffare le etichette con vini poco costosi per evitare il 30% dei dazi della Repubblica russa. Più mite la legislazione russa, gli importatori italiani se la sono cavata con delle pesanti multe.