L’8 giugno, l’edificio di Fratta Polesine (Rovigo) riapre le porte ai visitatori

Sono moltissime le iniziative che ovunque in Italia, ma anche all’estero, sono state programmate per ricordare i 100 anni dall’assassinio di Giacomo Matteotti per mano fascista. Tra queste iniziative, la riapertura delle Casa Museo Matteotti a Fratta Polesine, nella sua veste rinnovata, è sicuramente uno dei momenti più attesi. L’edificio, Monumento Nazionale, riapre le porte alle visite l’8 giugno, a conclusione degli interventi di restauro e di completo riallestimento del percorso museale.

La progettazione del nuovo volto della Casa-Museo di Giacomo Matteotti  è stata affidata allo studio di architettura 120grammi, mentre il ripensamento e l’aggiornamento del percorso narrativo sono a cura di Luca Molinari Studio, team guidato dal professor Luca Molinari, ordinario di Teoria e Progettazione dell’Architettura presso la Seconda Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, con la supervisione storica del professor Giampaolo Romanato, presidente del Comitato Scientifico della Casa Museo, e della Direttrice del medesimo Museo, dottoressa Maria Lodovica Mutterle. Gli interventi di restauro e nuovo allestimento della Casa-Museo di Giacomo Matteotti sono stati promossi e sostenuti dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo – che ha stanziato oltre 1 milione di euro – d’intesa con il Comune di Fratta Polesine e l’Accademia dei Concordi di Rovigo, oggi proprietaria dello storico edificio, riconosciuto come Monumento Nazionale. Un contributo è stato assicurato anche dalla legge speciale votata dal Parlamento a sostegno delle iniziative per il Centenario dell’assassinio di Giacomo Matteotti.

“La Casa-Museo di Giacomo Matteotti – sottolinea il professor Molinari – è un luogo centrale nella sua vita e nel suo percorso intellettuale, oltre che nella storia recente del nostro Paese. Dalla casa natale di Fratta Polesine Matteotti partirà per Roma, eletto deputato socialista; in questa stessa casa la sua salma tornerà il 19 agosto del 1924 per i funerali dopo il rapimento e l’uccisione per mano fascista. Nella relazione con questa terra e le sue forti contraddizioni sociali Matteotti ha avuto modo di accrescere la sua visione politica ed etica. Negli affetti familiari e nel rapporto con la moglie Velia è avvenuta la sua maturazione intellettuale ed emotiva. Nella casa di Giacomo Matteotti possiamo così condensare tutti gli elementi che consentono di leggere in maniera piena la sua figura, offrendo al visitatore una rappresentazione più ampia della sua umanità e della sua personalità politica. Il nostro obiettivo è quello di collegare il suo percorso biografico e intellettuale con l’attualità della sua figura, riconoscendolo come uno dei riferimenti morali necessari per comprendere la nostra storia. Abbiamo immaginato la sequenza espositiva della Casa-Museo di Giacomo Matteotti appoggiandoci da una parte all’impianto della casa esistente e dall’altra a una suddivisione tematica che offra al visitatore una lettura più completa, trasversale e coinvolgente del suo personaggio. La struttura della casa guida il pubblico secondo un percorso che comincia con il giardino, dove saranno potenziate le sedute e l’accoglienza, e il piano terra, che avrà il compito d’introdurre alla storia personale, intellettuale e politica di Giacomo Matteotti e del Paese tra fine Ottocento e gli anni Venti del Novecento, oltre che al Polesine e all’influenza che questa terra avrà sulla sua formazione. Il primo piano, organizzato intorno al soggiorno e alle stanze da letto, offre il racconto più privato e domestico della famiglia Matteotti, dalla moglie Velia ai figli, fino ai genitori. La sequenza culmina nel secondo livello in cui il visitatore è accompagnato nella storia dell’assassinio, delle responsabilità politiche e dei funerali avvenuti a Fratta Polesine. Intorno a questo evento, alcune testimonianze contemporanee hanno il potere di legare la figura di Matteotti al nostro presente. Video, immagini, voci, materiali originali e riproduzioni sono state selezionate per offrire a chiunque l’immediata comprensione della storia di Matteotti e la sua importanza. Uno dei rimpianti legati alla figura di Matteotti è quello di non avere alcuna registrazione sonora dei suoi discorsi pubblici a causa della censura attivata dal fascismo. La Casa-Museo sembrava aver perduto la voce e il calore di un luogo abitato da un importante gruppo familiare. Una delle novità che abbiamo voluto sviluppare all’interno del nuovo allestimento è stata quella di riportare voci e suoni, capaci di aumentare la qualità emotiva e conoscitiva dei visitatori. Ogni piano serberà in alcune stanze la sorpresa sonora che darà forma alle lettere private e ad alcuni scritti politici di Matteotti. La sequenza di voci culmina nel secondo piano, dove in tre stanze perimetrali avremo degli specchi “magici” in cui alcuni protagonisti del nostro tempo raccontano dell’attualità di Matteotti e del suo pensiero. La senatrice a vita Liliana Segre, con un intervento video realizzato per l’occasione, e il presidente Sandro Pertini, con una riflessione tratta dalle Teche Rai,  inviteranno a comprendere l’importanza della vicenda di Matteotti per il nostro presente. Con loro, la storica Michela Ponzani racconterà dei diversi processi legati al tragico evento e all’importanza della verità documentaria, Christian Raimo dell’urgenza di mantenere viva la memoria di Matteotti attraverso l’educazione nelle scuole, lo storico Marco Mondini della centralità del momento storico nel ‘900 italiano e il giornalista Concetto Vecchio del valore della testimonianza e della memoria di Matteotti nei luoghi che ha abitato”.

25 maggio 2024