Equiparare il prezzo per i prodotti realizzati in UE con quelli prodotti fuori dei confini europei

Oggi è in vigore un sistema che prevede un tetto massimo di quantità di CO2 emessa dagli impianti di produzione quantificate in quote e ogni quota equivale all’ emissione di una tonnellata di CO2. Se un’azienda emette meno anidride carbonica rispetto alle quote possedute queste possono essere vendute ad altre aziende. La nuova legislazione ha lo scopo di equiparare il prezzo del carbonio per i prodotti realizzati in UE con quelli prodotti al di fuori dei confini europei. Dal 1° ottobre scattano i nuovi obblighi informativi per le aziende che importano materiali da stati Extra Europei.

La Commissione Europea ha definito delle norme in questa fase transitoria che terminerà il 31 dicembre 2025 denominata CBAM – Carbon Border Adjustment Mechanism con lo scopo di prevenire la produzione di materiali alto inquinanti da un punto di vista della produzione di carbonio. Riguarda il settore metallurgico, energetico, alcuni prodotti semi lavorati come viti e bulloni e materiale fertilizzante. Entro il 2030 è in progetto di estendere l’elenco delle merci a quella della direttiva ETS attiva dal 2013.
Le aziende che importano merci che rientrano nel CBAM dovranno presentare una relazione trimestrale dove dovrà essere specificato, in primis, la quantità totale di ogni merce e le emissioni di anidride carbonica provocate da tali merci dalla produzione all’importazione. Il report trimestrale prevede anche la comunicazione delle coordinate geografiche esatte del sito di produzione e i relativi costi già adempiuti nel paese di produzione considerando le normative locali rispetto alla produzione di CO2.

Le linee guida sono presenti sul sito della Commissione Europea per fornire quanta più assistenza sia agli importatori che agli esportatori di tali prodotti grazie a una piattaforma informatica con una ricca sezione dedicata alla formazione.  I dati dovranno essere comunicati entro il 31 marzo di ogni anno per l’anno precedente e dopo l’analisi dei dati verrà richiesto il versamento delle quote dovute entro il 30 aprile.

4 settembre 2023