Cresce lo scetticismo in merito all’effettiva capacità e volontà di costruire un mondo più green

I diciassette Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs) sono apparsi sulla scena globale della sostenibilità nel 2015, anno “di svolta” nella familiarità con questo tema da parte degli italiani, in quanto ha segnato un momento di crescita della consapevolezza dei problemi legati all’insostenibilità dell’attuale modello socioeconomico. Ad oggi, nel nostro Paese, quasi quattro persone su dieci ritengono di conoscere bene quali siano gli elementi essenziali di uno sviluppo sostenibile (nel 2014 la percentuale era del 12%). Anche la quota di persone che conosce gli SDGs è molto vicina a quella di coloro che hanno una buona conoscenza della sostenibilità: nel 2022 la prima era pari al 34%, dato che si conferma nel 2023. Per il 19% della popolazione (era l’11% nel 2019) tutti gli SDGs dovrebbero avere pari dignità e dovrebbero essere considerati in modo complessivo. Il restante 81% identifica delle priorità, in parte legate alla specificità del momento.

Vediamo, quindi, quali sono le opinioni delle persone in Italia rispetto agli obiettivi ritenuti prioritari dell’Agenda 2030 e su una serie di aspetti connessi a queste dimensioni, raccolte attraverso diverse ricerche Ipsos e pubblicate nel Rapporto ASviS 2023.

agenda-2030-obiettivi-sviluppo-sostenibile-importanza-italiani

Goal 1 – Sconfiggere la povertà

La lotta alla povertà si colloca a metà della classifica (ottava posizione) tra le priorità percepite all’interno degli Obiettivi dell’Agenda 2030, con il 17% degli intervistati che la indica tra le più rilevanti e il 5% che la pone al primo posto. Il nostro Paese viene percepito come connotato da una forte frattura sociale tra ricchi e poveri (61%, soprattutto tra gli appartenenti al ceto popolare) e otto cittadini su dieci ritengono che nel proprio Comune di residenza la povertà sia in aumento negli ultimi anni. Le difficoltà economiche delle famiglie e il sostanziale stallo del miglioramento delle proprie condizioni di vita sono primariamente riconducibili agli stipendi bassi (secondo il 55% degli intervistati, in particolare tra i 31-50enni), alla precarizzazione del mercato del lavoro (49%, soprattutto al Sud e Nord Ovest), all’eccessiva tassazione (42%) e alla corruzione (31%).

Goal 2 – Sconfiggere la fame

Nella scala di importanza, l’obiettivo di sconfiggere la fame si colloca in sesta posizione, con il 19% delle persone che lo include tra quelli prioritari e, anche in questo caso, il 5% che lo colloca al primo posto. La sicurezza alimentare non è percepita come un problema importante in Italia, ed effettivamente nel 2022 le famiglie con segnali di insicurezza alimentare sono l’1,3%, dato in calo rispetto al 2021 (1,7%). Tuttavia, in conseguenza della pandemia e della spinta inflattiva, nel 2022 il 32% delle famiglie italiane ha indicato di aver riscontrato, almeno saltuariamente, difficoltà a sostenere gli acquisti alimentari, mentre a luglio 2023 il 35% delle famiglie ha dichiarato che per contrastare l’aumento dei prezzi ha dovuto tagliare sulla spesa alimentare.

Goal 3 – Salute e benessere

Ai piani alti della classifica, il terzo posto è occupato da “garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età”, con il 26% delle citazioni da parte delle persone che conoscono l’Agenda 2030. A quasi quattro anni dallo scoppio della pandemia di Covid-19, più di un intervistato su cinque (circa il doppio rispetto a prima della comparsa del Coronavirus) si dichiara ancora seriamente preoccupato per lo stato di salute del nostro sistema sanitario.

Goal 4 – Istruzione di qualità

L’offerta di un’istruzione di qualità, equa e inclusiva si colloca nella seconda metà della classifica, più precisamente in decima posizione, con il 15% degli intervistati che la indica tra le più rilevanti. L’istruzione è comunque un tema sentito: la valutazione attribuita all’attuale sistema scolastico si attesta a un valore di poco superiore alla sufficienza (6,3 su 10 nel 2023). Le principali criticità includono programmi obsoleti e troppo teorici (48%), scarsa motivazione dei docenti (45%), inadeguatezza delle strutture scolastiche (44%), scarsa preparazione dei docenti (39%) e mancanza di dotazioni tecnologiche adeguate (38%).

Goal 5 – Parità di genere

Nonostante la lotta alle disparità di genere costituisca uno dei maggiori strumenti per conseguire uno sviluppo sostenibile, solo il 13% cita questo Obiettivo come prioritario, relegandolo in 12esima posizione. Uno dei motivi potrebbe essere la mancanza di consapevolezza sulla persistenza delle disuguaglianze di genere in Italia. Purtroppo, l’European Institute for Gender Equality (EIGE), assegna invece all’Italia un valore di 65 su 100, 3,6 punti in meno rispetto alla media europea.

Goal 6 – Acqua pulita e servizi igienico-sanitari

Il sesto Obiettivo si colloca al settimo posto con il 19% delle persone che la indica tra le più rilevanti. Se l’acqua è considerata una risorsa fondamentale, l’accesso ad essa nel nostro Paese è spesso dato per scontato. In realtà, il problema della disponibilità di acqua è concreto e complesso e si è acuito nel tempo, fino a prendere i connotati nel 2022 di una vera e propria emergenza. Non a caso, se nel 2022 i preoccupati per questo tema costituivano il 12%, oggi essi costituiscono il 30%. Inoltre, Il 37% prevede che, tra i fenomeni legati alla crisi climatica, la siccità prolungata sarà quella più preoccupante per i prossimi 10 anni.

Goal 7 – Energia pulita e accessibile

L’energia accessibile e pulita resta ai piani alti della classifica dei 17 SDGs, posizionandosi al quinto posto con il 23% degli intervistati che la indica tra quelli più importanti da raggiungere. Questa rilevanza è legata all’aumento dei costi energetici, alla sicurezza energetica e all’attenzione per l’aspetto economico dello sviluppo sostenibile. Anche se la preoccupazione per i costi energetici è diminuita rispetto al 2022, il 35% delle persone è ancora molto preoccupato per le bollette energetiche e il 25% prevede ulteriori aumenti.

Goal 8 – Lavoro dignitoso e crescita economica

L’Obiettivo 8 si posiziona a oggi al secondo posto nella classifica delle priorità percepite, sorpassato solo dalla lotta al cambiamento climatico. Il lavoro è considerato un aspetto che deve essere in sintonia con la propria vita, ma anche necessario per la propria realizzazione personale, a patto di trovare un buon equilibrio con la sfera privata (62%). In generale, chi vive nel nostro Paese è soddisfatto del proprio lavoro, con una quota che si esprime in questo senso superiore all’80%.

Goal 9 – Imprese, innovazione e infrastrutture 

L’Obiettivo 9 si colloca al 15° posto della classifica, con il 9% che lo indica tra quelli più importanti. Se, grazie a un’incidenza quasi doppia di rifiuti avviati a riciclo rispetto alla media UE, l’Italia primeggia nell’economia circolare, i risultati di una indagine Ipsos del 2021 mostrano che il giudizio degli imprenditori sul processo di transizione del nostro Paese verso la sostenibilità è severo. Infatti, il 45% pensa che l’Italia sia più indietro di altri Paesi e solo il 2% più avanti, anche se non vi è dubbio che rispetto ad alcuni anni fa ci sia una maggiore attenzione da parte delle aziende a comportarsi in maniera sostenibile.

Goal 10 – Ridurre le disuguaglianze

La riduzione delle disuguaglianze all’interno dei e fra i Paesi non è considerata una delle priorità del nostro Paese: posta all’undicesimo posto della classifica dei 17 SDGs, è considerata una priorità solo per il 13% di coloro che sono a conoscenza dell’Agenda 2030. Nonostante ciò, il 40% dei cittadini pensa che in Italia non si stia facendo abbastanza per promuovere l’uguaglianza e che sia arrivato il momento di spingersi oltre. Il governo e le istituzioni pubbliche sono considerati i principali responsabili nella definizione di norme e politiche a favore dell’inclusione, ma alle aziende viene riconosciuto un ruolo sempre più importante. Il 66% degli intervistati ritiene che l’impegno delle aziende nello sviluppare un ambiente di lavoro favorevole all’inclusione svolga un ruolo fondamentale nel promuovere una maggiore inclusività nella società. Tuttavia, solo il 57% dei lavoratori riconosce un impegno effettivo e concreto all’interno delle proprie aziende per promuovere l’inclusione.

Goal 11 – Città e comunità sostenibili

L’Obiettivo 11 risulta nelle posizioni più basse della classifica degli SDGs prioritari (13° posto). Eppure, con più della metà della popolazione mondiale che vive in città e il forte aumento previsto nei prossimi decenni, è indubbio che le città giocheranno un ruolo importante per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Nonostante questo dato, molte indagini Ipsos evidenziano come in realtà sia presente una certa preoccupazione in merito alla situazione urbanistica: ad esempio, quasi la metà della popolazione (45%) esprime un giudizio molto critico sul livello di sostenibilità ambientale e di efficienza energetica raggiunto dalle città italiane. Analogamente, viene giudicata critica la qualità dell’aria: soltanto il 20% dei residenti nelle aree metropolitane si dichiara pienamente soddisfatto e si riscontra una generale percezione di peggioramento della qualità dell’aria negli ultimi due anni.

Goal 12 – Consumo e produzione responsabile

Consumo e produzione responsabile si posizionano al 14° posto e sono indicati dall’11% degli italiani tra gli obiettivi prioritari. Anche in questo caso, molte indagini Ipsos evidenziano al contrario come le persone stiano cercando di fare la propria parte, virando i comportamenti di consumo verso pratiche più sostenibili. Negli ultimi tre anni, ad esempio, quasi la metà della popolazione ha dichiarato di aver acquistato prodotti usati e oltre un terzo ha acquistato prodotti rigenerati o ricondizionati.

Goal 13 – Lotta contro il cambiamento climatico

La lotta contro il cambiamento climatico è considerato l’obiettivo di sviluppo sostenibile più importante, con il 28% che lo ritiene di massima urgenza e rappresenta una delle principali preoccupazioni avvertite dai cittadini sia a livello globale, che in Italia. Questa percezione può essere attribuita alla minaccia diretta e visibile che il cambiamento climatico rappresenta per l’ambiente, la salute umana e gli ecosistemi. Il 45% degli intervistati ritiene poi che la salvaguardia dell’ambiente sia di competenza pubblica, mentre il singolo cittadino può fare poco: questo determina una sensazione di impotenza a livello individuale.

Goal 14 – Vita sott’acqua

Il proposito di conservare e utilizzare in modo sostenibile le risorse del mare occupa la penultima posizione della classifica, con solo l’8% delle citazioni. Tuttavia, l’attenzione verso i mari e la qualità dell’acqua è un tema che, se sollecitato, preoccupa molto gli italiani, i quali si sentono impegnati personalmente in questa battaglia. Ad esempio, il 93% dei cittadini italiani ritiene che l’inquinamento da plastica nei mari sia uno dei problemi ambientali più urgenti da affrontare.

Goal 15 – Vita sulla terra

Per gli italiani l’Obiettivo numero 15 si colloca al quarto posto delle priorità, coerentemente con l’assoluta necessità di combattere il cambiamento climatico. Gli italiani sono diventanti nel corso del tempo sempre più consapevoli di queste problematiche, ma purtroppo anche più scettici sul fatto che si stia facendo effettivamente qualcosa per porvi rimedio. Infatti, il 66% degli italiani dichiara di considerare la desertificazione un problema e ben il 60% afferma che fra 10 anni la situazione sarà peggiore, non tanto per circostanze esogene non controllabili, ma perché non si sarà fatto abbastanza per affrontare la questione.

Goal 16 – Pace, giustizia e istituzioni solide

L’Obiettivo 16 si colloca al nono posto della classifica, con il 15% che lo indica tra gli obiettivi più importanti. Negli ultimi anni, il livello di fiducia nelle istituzioni italiane è rimasto stabilmente al di sotto del 50%. La percezione comune è che il sistema istituzionale sia poco efficace nel contrastare le crescenti ingiustizie sociali. La maggior parte delle persone vede un aumento della povertà e delle diseguaglianze nel Paese, e spesso considera lo Stato come parte del problema, piuttosto che come la soluzione per combattere tali disparità.

Goal 17 – Partnership per gli obiettivi

La costruzione di partnership è l’ultima delle priorità percepite: solo il 3% della popolazione la indica tra gli Obiettivi più rilevanti, anche se non bisogna trascurare che per un 19% tutti gli SDGs sono egualmente importanti. Se nel complesso si può essere soddisfatti della crescente consapevolezza e di attenzione alla sostenibilità, negli ultimi anni, i dati Ipsos registrano anche un crescente scetticismo riguardo agli sforzi e all’effettiva capacità e volontà di costruire un mondo più sostenibile. È un percorso segnato infatti da luci e ombre. In Italia, ma non solo, gli scettici sono cresciuti di nove punti in cinque anni, passando dal 13% al 22%, anche a causa di scandali e di un’eccessiva enfasi di governi e imprese sui propositi e le promesse di azioni future, a scapito della rendicontazione dei progressi effettivi, cioè della percezione di un crescente greenwashing (indica la strategia di comunicazione di certe imprese, organizzazioni o istituzioni politiche finalizzata a costruire un’immagine di sé ingannevolmente positiva sotto il profilo dell’impatto ambientale, allo scopo di distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dagli effetti negativi per l’ambiente delle loro attività o prodotti, ndr).

(fonte: Ipsos)

5 gennaio 2024