La collaborazione fra due team di ricerca ha dato vita ad un nuovo primato di efficienza energetica
Una nuova soluzione nel campo delle celle solari è stata messa in atto frutto di una partership tra i ricercatori dell’Institut Fraunhofer ISE e l’AMLOF- Institut de recherche néerlandais. La combinazione di una cella in silicio con due strati semiconduttori di fosfuro di inidio di gallio e fosforo di arseniuro di gallio, due semiconduttori utilizzati nell’elettronica ad alta potenza. La cella così composta è stata installata su una superficie riflettente data da un polimero d’argento. Queste combinazioni hanno dato modo di raggiungere una efficienza del 36,1% a fronte di una media dei pannelli ad oggi in commercio che si aggira al 28%.
La sfida delle celle solari consiste proprio nel miglioramento performativo nel trasformare l’energia solare in elettricità. Una cella solare multi giunzione di questo tipo vede come elemento “base” il silicio unito ad altri semiconduttori per raccogliere una gamma più ampia dello spettro solare. L’elemento fotovoltaico prodotto aumenterà l’efficienza di cattura dei fotoni disponibili. Altre strade sono state provate con la perovskite ma non giungendo, per ora, agli stessi risultati di questo studio in cui la tripla giunzione ha dato dei risultati di considerevole successo sia in ambito scientifico che nella prospettiva di utilizzo in ambito commerciale. La cella progettata vede l’unione degli studi dei due team. Il team dell’’Institut Fraunhofer ISE ha progettato la cella con i due semiconduttori mentre il polimero in argento è stato progettato presso l’ AMLOF. Da un punto di vista economico questa soluzione potrebbe sembrare più dispendiosa di altre ma vista l’alta resa procurerebbe un vantaggio nel lungo periodo di utilizzo. La produzione di celle fotovoltaiche si sta direzionando verso nuove applicazioni come, ad esempio, le custodie per i dispositivi elettronici.
Venerdì 20 ottobre