Oltre a fondi europei e nazionali arrivano agevolazioni e crediti da chi crede nel Made in Italy

Arturo Semerari, presidente di Finance for Food, società di advisory specializzata nel settore agroalimentare e agroindustriale, ha annunciato che la sua società: «è pronta a sostenere il comparto Agrifood, cioè la filiera agroalimentare e agroindustriale estesa, comprensiva di tutti quei servizi che vi ruotano attorno, come la distribuzione, la ristorazione, i macchinari, l’energia rinnovabile, la tecnologia, l’informatizzazione, gli agriturismi. L’obiettivo è quello di aiutare le aziende in difficoltà a ristrutturare e rinegoziare il debito accumulato, supportandole con operazioni straordinarie e azioni di finanza agevolata».
Oltre il 50% del mercato della produzione agricola nazionale e del relativo volume d’affari, ricorda tra l’altro Semerari, è composto da aziende che hanno un fatturato compreso tra i 2 e i 50 milioni annui, mentre nell’industria di trasformazione alimentare la percentuale delle aziende con fatturato compreso nel medesimo intervallo sale al 60% del totale, con un fatturato del 33% rispetto a quello complessivo.

«Un settore aperto al Made in Italy, nel quale Finance for Food crede molto come dimostrano i 100 milioni di euro già disponibili e raccolti dal Fondo di private equity Finance for Food ONE di cui la società è sponsor e advisor. Una somma che si trasformerà a breve in apporto di capitale a quelle aziende che avranno bisogno di uno slancio per accelerare le proprie potenzialità di crescita.
Il settore agroalimentare è quello che incarna meglio l’idea dell’italianità ed è tra i più resilienti anche nel periodo di crisi economica – conclude Semerari – La filiera agroalimentare estesa è il primo settore economico del Paese e genera un fatturato totale superiore ai 500 miliardi di euro, un valore pari alla somma del Pil di Norvegia e Danimarca e che l’industria alimentare, con un volume d’affari annuo intorno ai 140 miliardi, occupa il secondo posto nell’industria manifatturiera italiana».