Al seguito del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nel corso del recente viaggio nell’Africa Subsahariana, era anche il vicepresidente di Federalimentare, Luigi Scordamaglia, che ha avuto la possibilità di approfondire le opportunità di collaborazione e di sviluppo in quest’area per le imprese italiane del settore agroalimentare.
«I Paesi dell’Africa sub-sahariana – sostiene Scordamaglia – guardano all’agroalimentare italiano come a un settore di altissimo valore sia in termine di sicurezza e qualità dei prodotti, sia per l’efficienza e la sostenibilità del processo produttivo. L’interesse in Paesi come l’Angola è duplice – precisa Scordamaglia – Da un lato si sviluppano importanti quote di mercato per le eccellenze del food and beverage italiano soprattutto in canali quali l’Horeca e la distribuzione moderna; dall’altro, si sta avviando un importante processo di modernizzazione della produzione agricola locale e i èproduttori vedono, nelle aziende della filiera agroalimentare italiana, gli strumenti ideali per valorizzarla in maniera sostenibile».
Federalimentare fa notare il ritardo con cui le Istituzioni italiane si interessano di questa area del mondo strategica per il futuro: Renzi infatti è stato primo presidente del Consiglio a venire in Angola da oltre 40 anni. «Questo ha fatto perdere perdere alle aziende italiane il primato in molti settori. Non però in quello agroalimentare – conclude Scordamaglia – in cui siamo visti come modello di eccellenza senza concorrenti. Spetta ora a noi cogliere senza ritardo queste opportunità».