Dal I° Maggio non saranno più possibili ‘pratiche sleali’ in agricoltura ai danni dei produttori

Con l’approvazione definitiva da parte del Senato della Legge di delegazione europea, il contrasto alle pratiche sleali nei rapporti commerciali tra imprese nelle filiere agroalimentari diventa realtà.
“I principi individuati dal Parlamento italiano – si legge in una nota del Ministero delle politiche agricole – permettono di indirizzare il quadro giuridico esistente verso una maggiore tutela degli operatori delle filiere agricole e alimentari rispetto alla problematica delle pratiche sleali. L’obiettivo è quello di vietare pratiche commerciali eccessivamente gravose per i produttori agricoli e alimentari, come le aste elettroniche a doppio ribasso e le vendite a prezzi inferiori del 15% ai costi medi di produzione elaborati da Ismea”.
L’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf) è stato designato quale Autorità nazionale di contrasto deputata all’attività di vigilanza sull’applicazione delle disposizioni che disciplinano le relazioni commerciali, l’applicazione dei divieti stabiliti dalla direttiva e delle relative sanzioni.
«Il Governo – commenta Paolo De Castro, coordinatore S&D alla commissione Agricoltura del Parlamento europeo e relatore della direttiva – potrà ora emanare il decreto legislativo per tutelare i nostri produttori agricoli da pratiche sleali all’insegna della trasparenza e della correttezza nei rapporti di fornitura tra tutti gli attori della catena».

L’intervento normativo, secondo Coldiretti, renderà più equa la distribuzione del valore lungo la filiera ed eviterà che l’attuale ricorso alle offerte promozionali di una parte della Gdo venga scaricato sulle imprese di produzione, già costrette a subire l’aumento di costi dovuti alle difficili condizioni di mercato.
Le vendite sottocosto dovranno ora rispettare una serie di parametri a partire dal semplice superamento dei costi medi di produzione elaborati dall’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (Ismea). Le pratiche commerciali sleali si abbattono pesantemente sulle imprese agricole, commenta Coldiretti Veneto, per ogni euro speso dai consumatori meno di 15 centesimi vanno a remunerare il prodotto agricolo.