«Per affrontare le pratiche commerciali sleali, siamo finalmente arrivati in fondo al tunnel burocratico della direttiva europea»: lo ha assicurato Paolo De Castro, vicepresidente della Commissione Agricoltura in Parlamento Europeo intervenendo al 16° Forum del Cdo Agroalimentare, svoltosi al Palace Hotel di Milano Marittima. Per l’europarlamentare «sarà importante già recepire e mettere in atto quest’anno a livello nazionale la direttiva europea. Dobbiamo inoltre cercare di differenziare il più possibile il prodotto. Gli agricoltori e tutto il sistema agroalimentare devono perseguire questa differenziazione per garantire maggiore valore aggiunto, potendo così competere con i mercati globali».
Agricoltura smart e creazione di valore sono stati i due focus del Forum aperto da Camillo Gardini, presidente del Cdo Agroalimentare: «Sedici anni fa eravamo partiti con la necessità di conoscenza, ovvero conoscere le novità, le debolezze e le opportunità. Il secondo filo conduttore era la speranza, partendo dalle esperienze delle persone. Conoscenza e speranza sono le due parole chiave del forum».

La strada non può che essere quella di offrire prodotti sicuri, accessibili e soprattutto di qualità

«Si pensa che l’agricoltura smart sia solo tecnologia – ha specificato Angelo Frascarelli, professore di economia e politica agraria dell’Università di Perugiama non è solo questo. È necessità di adattarsi alle esigenze del mercato, offrire nuovi prodotti sicuri e di qualità, a prezzi accessibili, provenienti dalla filiera integrata. Se non si dà valore ai prodotti, non c’è margine e non c’è reddito».
Remy Courbon, amministratore delegato di Bayer Crop Science Italia, ha spiegato che: «Bayer, oltre ad avere un’attività di primo piano nel settore farmaceutica, vuole essere un attore fondamentale sui pilastri della salute e dell’alimentazione, e quindi sull’agricoltura. La genetica ha un campo di innovazione enorme. In futuro con una miglioramento delle genetica e la crescita del digitale in agricoltura porterà a una riduzione dell’utilizzo degli agrofarmaci».