L’agroalimentare deve essere messo nelle condizioni di sviluppare le sue grandi potenzialità e contribuire così alla crescita dell’economia reale. È quanto evidenzia Agrinsieme (il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative agroalimentari, che a sua volta ricomprende Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative e Legacoop Agroalimentare) in un documento inviato ai “saggi” nominati dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che devono elaborare proposte per l’economia.
Agrinsieme ribadisce l’importanza che oggi rappresenta il sistema agroalimentare che, compreso l’indotto, vale il 17 per cento del Pil italiano, garantisce occupazione a oltre tre milioni di lavoratori e rappresenta quasi il dieci per cento dell’export del nostro Paese. Nel documento Agrinsieme elenca le priorità per dare nuovo slancio del sistema agroalimentare nazionale: un forte e più efficace impegno in campo europeo, soprattutto in vista della riforma Pac 2014-2020; politiche di rafforzamento dell’impresa e della cooperazione; rilancio della ricerca e dell’innovazione; ricambio generazionale; incentivi al mercato del lavoro; rafforzamento degli strumenti per il credito; maggiore semplificazione burocratica; riduzione dei costi produttivi, contributivi e fiscali per non compromettere le capacità competitive delle aziende; valorizzazione del “made in Italy” e, attraverso una serie di interventi mirati, un suo rilancio sui mercati internazionali.
Agrinsieme sottolinea, inoltre, che il settore agroalimentare, proprio per i valori economici, produttivi e sociali che rappresenta, non trova più corrispondenza nella configurazione attuale del ministero delle Politiche agricole. Per questa ragione – si afferma nel documento inviato ai “saggi” – è decisivo creare un ministero per lo Sviluppo dell’Agricoltura e dell’Agroalimentare, in grado di promuovere strategie agroindustriali e sanitarie, con una visione internazionale del comparto.