Solo il 3,7% delle irregolarità su scala nazionale è riferibile alla produzione primaria e, di esse, solo lo 0,24% è causato da problemi di sicurezza alimentare dei prodotti. È quanto si evince dai dati della Relazione annuale al Piano Nazionale Integrato (PNI) per il 2012, che fornisce un panorama completo delle attività svolte da tutte le componenti del sistema dei controlli ufficiali, finalizzate al raggiungimento degli obiettivi generali della legislazione alimentare. La maggior parte delle irregolarità sono dovute a carenze di natura amministrativa.
Anche i dati riferiti alla presenza dei residui di agro farmaci nei prodotti ortofrutticoli devono rassicurare i consumatori. Infatti, ben il 99,5% dei campioni di ortofrutticoli sono risultati in regola, così come i prodotti di origine animale che sono risultati regolari per oltre il 99%.
«Se si confrontano i dati relativi al 2011 con quelli degli anni precedenti, risulta evidente – sottolinea Confagricoltura commentando questi dati – come la percentuale di irregolarità negli ortofrutticoli abbia subito un progressivo decremento, più incisivo negli ultimi dieci anni, passando da 5,6% del 1993 allo 0,5% del 2011. La media di campioni irregolari in Europa è del 2,6%, quindi di gran lunga peggiore di quella italiana. Tale risultato positivo è attribuibile alle attività di controllo dello Stato e ad una sempre maggiore consapevolezza degli operatori agricoli nell’impiego dei prodotti fitosanitari e medicinali animali».
Una parte dei prodotti esaminati sono di origine biologica: su un totale di 397 campioni di frutta, ortaggi, cereali, olio, vino, baby food, e altri prodotti, solo 1 ha presentato residui al di sopra dei limiti stabiliti dal Regolamento CE 396/2005.