Gli organismi internazionali concordano sulle conseguenze che la guerra avrà sui Paesi più deboli

Si moltiplicano gli allarmi generati dal forte aumento dei prezzi delle materie prime agricole e dalla carenza di forniture anche a causa dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Con il concreto rischio di una crisi alimentare generalizzata che colpirebbe i Paesi e le popolazioni più fragili.
È indispensabile fornire un sostegno urgente e coordinato ai Paesi in situazione di insicurezza alimentare”: Confagricoltura ha ripreso e sottolineato anche alivello locale la richiesta congiunta che è stata indirizzata alla comunità internazionale dai leader della Banca mondiale, del Programma alimentare della FAO, del Fondo monetario internazionale (FMI) e dell’Organizzazione mondiale del commercio (WTO).
Nel documento congiunto che è stato diffuso si sottolinea che la crisi internazionale “sta spingendo milioni di persone verso la povertà e la denutrizione”. Il Fondo monetario internazionale, in particolare, ha rivisto al ribasso le previsioni relative alla crescita economica su scala globale per quest’anno e per il 2023, sostenendo inoltre che, a causa della guerra in corso, sono attesi danni pesanti per i Paesi che più dipendono da Ucraina e Federazione Russa per le forniture di cereali e energia.

«Alla luce di questi scenari – dichiara il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti c’è da chiedersi se il nuovo corso della PAC sia adeguato alle sfide alle quali l’Unione europea è chiamata a rispondere. Il potenziale produttivo dell’agricoltura europea, che è tra i più avanzati al mondo, e la competitività delle imprese che producono per il mercato vanno salvaguardati. Va anche ricordato che i capi di Stato e di governo della UE hanno preso posizione a favore della riduzione della dipendenza dalle importazioni di prodotti agricoli chiave e hanno chiesto alla Commissione di affrontare la questione della sicurezza alimentare globale. Non si tratta di rimettere in discussione gli obiettivi della transizione ambientale, ma di assicurare, come è possibile grazie alle innovazioni tecnologiche, la sostenibilità ambientale dell’agricoltura europea con quella sociale ed economica».