Sostituire il 50% degli alimenti di derivazione animale come soluzione alle emissioni di gas serra

Uno studio sull’alimentazione mondiale condotto dalla dottoressa Marta Kozicka e il suo team di ricerca della IIASA Integrated Biosphere Futures (IBF) del Programma Biodiversità e Risorse Naturali (BNR)  ha pubblicato recentemente, in ambito scientifico, gli effetti dell’alimentazione umana nei prossimi trent’anni. Sono state analizzate 13 macro regioni tra cui Europa, Cina, Stati Uniti e India.

La domanda alimentare prevista nei prossimi 30 anni porterà ad un aumento del consumo di pollo del +38% e di , latte +24%. Negli scenari alternativi viene discusso coma la sostituzione del 50% degli alimenti di derivazione animale con vegetali, ad egual rapporto di nutrienti, porterebbe ad una riduzione delle emissioni del gas serra del – 31%. Aspetto importante poiché legato all’uso dei campi di coltivazione e alla riduzione delle emissioni di metano. Il cambiamento di alimentazione porterebbe a un rimboschimento dei terreni agricoli che non sarebbero più utilizzati per i pascoli, questa azione metterebbe in moto un’azione naturale di cattura dell’anidride carbonica e porterebbe ad un miglioramento sul cambiamento climatico.

Il rimboschimento è stato ipotizzato con il ripristino di ecosistemi forestali coerenti alle diverse zone geografiche stimato su una superficie di 900 milioni di ettari. Inoltre il cambiamento alimentare porterebbe ad una più equa distribuzione alimentare.
Nello studio vengono presi in esame anche come tali cambiamenti possano essere positivi da un punto di vista sociale ed economico oltre a quel che riguarda la sicurezza alimentare. Quello delineato è un possibile scenario futuro per fronteggiare il cambiamento climatico e la conservazione delle biodiversità. Entro il 2050 la popolazione mondiale potrebbe sfiorare i 10 miliardi di persone e come emerge nelle considerazioni finali dello studio questa previsione  porta in primo piano la necessità di una transizione adeguata per gestire impatti sociali ed economici oltre al dover garantire la possibilità di una alimentazione adeguata a livello globale.

11 settembre 2023