“Never tee Stop” è una piattaforma interattiva dedicata al fashion world, il primo Social Fashion Lab dove tutte le figure professionali che operano nel mondo della moda possano interagire tra loro ed offre ai giovani talenti la possibilità di esprimere e confrontare i propri progetti.
La startup trova la sua concreta applicazione grazie all’interesse degli studenti delle Accademie di Moda: Istituto di Moda Burgo nelle due sedi di Roma e Milano, Ied Roma e Ied Milano, Accademia Koefia di Roma, Accademia italiana di Firenze, Poliarte Accademia di belle arti e design di Ancona sono le prime realtà coinvolte nel progetto. Tramite un calendario di workshop gratuiti tenuti personalmente dal fondatore di Never Tee Stop, il ventisettenne Juriy Villanova, la piattaforma digitale viene illustrata agli studenti, insieme al concept del progetto. L’obiettivo è creare una collezione che, a differenza della classica collezione di soli abiti o di sole borse, presenti un total look di almeno 20 prodotti: dalla t-shirt alla felpa, dall’abito all’accessorio come occhiale e borsa.

Protagonista è la creatività chiamata a confrontarsi con la fattibilità e sostenibilità economica

«Ho sempre avuto la passione per la moda – spiega Juriy Villanova – e ho iniziato la mia carriera lavorativa come grafico pubblicitario. Proprio questo lavoro mi ha messo in contatto con molti giovani creativi che volevano un logo, un brand. Ma ho visto molti di questi rinunciare al sogno per le molte difficoltà di emergere e fare impresa».
Ecco allora che nasce la startup “Never tee Stop” che destruttura il modello imprenditoriale classico e punta tutto sugli utenti che fanno parte della piattaforma, in primis i fashion designer, rendendoli protagonisti e investendo sulla loro creatività e sui progetti che possono sviluppare in piena libertà, senza alcun vincolo. «Incontriamo i ragazzi, i giovani stilisti, direttamente nelle Acccademie e nelle Scuole -aggiunge Villanova- e le loro idee di prodotti vengono proposte in Rete e sui social per vagliare il gradimento del pubblico. Parallelamente, un apposito ufficio studia la fattibilità del prodotto e la sostenibilità economica».