L’idea è informare i consumatori su quanto lavoro fisico serve per smaltire le calorie del cibo .

Forse non è sotto le festività di fine anno il momento ideale per parlare di dieta. Né è il momento di parlare di etichette ora che l’Italia è schierata contro il resto d’Europa (quasi tutta) per contrastare la definitiva applicazione continentale del semaforo francese Nutri-Score. Però arriva proprio ora la pubblicazione sul Journal of Epidemiology & Community Health della meta-analisi condotta da Amanda Daley e dai colleghi dell’Università di Loughborough sulla base incrociata dei dati e delle più attendibili ricerche scientifiche condotte sui temi dell’alimentazione. L’esito è sorprendente: indicare lo sforzo necessario per ‘smaltire’ ogni alimento sarebbe più efficace in termini di calorie pro capite ingerite durante ogni pasto, rispetto alla lettura della sola informazione riguardo le calorie totali. E lo studio arriva a sostenere che si potrebbe arrivare ad ingerire fino a 100 calorie in meno al giorno se sulle etichette dei prodotti alimentari venisse indicato quanta attività fisica è necessario fare per bruciarli. In pratica, si tratterebbe di “convertire” le informazioni già inserite relativamente alle calorie in attività fisica corrispondente per consumarle. Secondo i ricercatori inglesi questo potrebbe aiutare i consumatori a scegliere con più cognizione di causa cosa e quanto mangiare. Il risultato potrebbe essere quello di migliorare le abitudini alimentari di tutti noi.

PACE
Physical Activity Calorie Equivalent

Le conclusioni dei ricercatori dell’Università di Loughborough indicano che presentare ai consumatori un’etichettatura degli alimenti di tipo PACE comporterebbe un consumo significativamente inferiore di calorie, rispetto agli altri metodi.
L’etichettatura degli alimenti PACE può ridurre il numero di chilocalorie selezionate dai menu e diminuire il numero di chilocalorie di alimenti consumati dal pubblico, rispetto ad altri tipi di etichettatura o ai cibi sprovvisti di etichettatura. Ad esempio, sull’etichetta di una piccola barretta di cioccolato ci dovrebbe essere scritto che per smaltirla sono necessari 44 minuti di camminata o 22 minuti di corsa; per “bruciare” la pizza che si intende mangiare sarebbero necessari 45 minuti di corsa.
L’introduzione dell’etichettatura PACE potrebbe contribuire a ridurre i casi di obesità, condizione che in Italia riguarda più di 6 milioni di persone e che, come dimostrato da uno studio del Cancer Council of Victoria, incrementa fino al 50% le probabilità di contrarre un tumore.