La Commissione europea presenterà entro novembre la ‘sua’ proposta migliorativa del ‘NutriScore’

«Entro il prossimo mese di novembre la Commissione Ue presenterà la propria proposta di sistema di etichettatura fronte pacco per i prodotti alimentari»: lo ha dichiarato Claire Bury, funzionaria della Direzione generale per la Salute della Commissione.
Certamente non sarà scelta la proposta del “Nutrinform” per la quale si è spesa molto (non solo politicamente, con un buon investimento finanziario) l’Italia. Sarà un ‘semaforo’ a cinque colori e cinque lettere, ma da parte italiana si sottolinea che non sarà il NutriScore che è stato tanto osteggiato in questi anni dal mondo agroalimentare Made in Italy che teme di veder penalizzati alcuni dei propri ‘prodotti bandiera’.
Oltre al sostegno di Governi di peso quali ad esempio la Germania che ne ha permesso l’adozione volontaria sul proprio territorio e oltre al favore dichiaratamente espresso da diverse multinazionali del food, il ‘semaforo’ alla francese ha ottenuto anche l’approvazione dalle principali associazioni internazionali dei consumatori e dalla maggioranza degli scienziati europei che sono stati consultati da Bruxelles. Ma vista l’opposizione italiana, non sarà un NutriScore ‘tout-court’: la Commissione pare intenzionata a placare le polemiche e a formulare una proposta capace di incorporare le qualità dell’etichetta a semaforo con alcuni interventi migliorativi.

In particolare si vorrebbe intervenire sull’algoritmo che attribuisce l’abbinamento lettera/colore e che oggi opera sulla base ‘fissa’ di 100 grammi di prodotto. Fonti della Commissione stanno precisando che: “La dose presa in esame dal sistema Nutriscore forse è un suo limite oggettivo. È probabile che nella proposta dell’esecutivo Ue si terrà conto di dosi consigliate per ogni specifico prodotto”.
E qui si apre un ‘gioco’ che sarà tutto politico perché la determinazione della ‘dose consigliata’ è per sua natura ‘arbitraria’: ad esempio, il ‘Nutrinform’ faceva riferimento ad un ‘adulto medio’ che non esiste (uomo o donna, 30 o 50 anni, attivo o sedentario, in Grecia o in Svezia…).
Ma si sa, il negoziato tra gli Stati dovrà terminare comunque raggiungendo una maggioranza qualificata e un voto finale.