Commenti di grande soddisfazione da parte dell’associazionismo agricolo dopo che la Camera ha approvato all’unanimità una mozione unitaria sull’etichettatura dei prodotti alimentari che impegna il ministero all’emanazione dei decreti sull’obbligo di indicare l’origine degli alimenti.
Il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, sottolinea che solo nell’ultimo anno sono scomparse 32.500 stalle ed aziende agricole e persi 36mila occupati anche a causa della concorrenza sleale dei prodotti di minor qualità importati dall’estero che vengono spacciati come Made in Italy.
Coldiretti ribadisce che a contenere materie prime straniere è circa un terzo (33 per cento) della produzione complessiva dei prodotti agroalimentari venduta in Italia ed esportata con il marchio Made in Italy. Il tutto sempre all’insaputa dei consumatori e a danno delle aziende agricole. Gli inganni del finto Made in Italy sugli scaffali riguardano, precisa la Coldiretti, due prosciutti su tre venduti come italiani, ma provenienti da maiali allevati all’estero; tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro che sono stranieri senza indicazione in etichetta; oltre un terzo della pasta ottenuta da grano che non è stato coltivato in Italia; la metà delle mozzarelle che sono fatte con latte o addirittura cagliate straniere.

“Salva Made in Italy a tavola”: chiesto ora un intervento in Europa
«In un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato – conclude il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo – il valore aggiunto della trasparenza e dare completa attuazione alle leggi nazionale e comunitaria che prevedono l’obbligo di indicare in etichetta l’origine degli alimenti».
Anche Agrinsieme valuta positivamente l’approvazione all’unanimità da parte della Camera dei deputati della mozione sull’etichettatura: “La difesa della produzione europea passa anche per una migliore informazione al consumatore – commenta il Coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza Cooperative – È importante che in presenza di scandali o frodi alimentari il consumatore sia informato sulla reale origine dei prodotti, così da circoscrivere più facilmente le zone di produzione e tutelare quelle non coinvolte”.
Agrinsieme invita il Governo ad intervenire in ambito europeo affinché l’atto delegato sull’origine delle carni suine e avicole pubblicato lo scorso dicembre sia modificato dal Parlamento Europeo. Infatti il testo approvato aumenta la confusione nel consumatore sulla reale provenienza delle carni.