Una ricerca ha giudicato positivamente solo uno su cinque dei 31 loghi usati internazionalmente .

Gran parte dell’etichettatura del riciclaggio della plastica è “confusa e incoerente”, secondo una valutazione globale del riciclo e della sostenibilità di etichettatura curata dal programma delle Nazioni Unite per l’ambiente e dalla rete Consumers International. Secondo Helena Leurent, direttore generale di Consumers International: «Spesso i consumatori guardano gli imballaggi al fine di trovare informazioni su come smaltire correttamente il prodotto. Fornire informazioni chiare, accessibili e affidabili sulla sostenibilità degli imballaggi in plastica dei prodotti può aiutare a informare il consumatore e rendere la sostenibilità una scelta facile e contribuire a ridurre i rifiuti di plastica non necessari nell’ambiente».
Secondo i loro risultati, il 19% delle 31 etichette mondiali valutate ha ottenuto un punteggio negativo dagli esperti, il 19% era positivo e il resto ha ottenuto risultati contrastanti o neutri.
Per quanto riguarda le etichette per la guida al riciclaggio, ad esempio, l’etichetta “On-Pack Recycling Label” del Regno Unito (OPRL) ha ottenuto risultati positivi, con gli esperti che ritengono il logo chiaro e pertinente. Invece il logo EUCertPlast, certificazione europea per il riciclo di plastica, ha ricevuto una risposta intermedia. È trasparente, ma l’immagine è difficile da interpretare.

L’etichetta “Punto verde”, che significa che per tale imballaggio, un contributo finanziario è stato versato a un’organizzazione nazionale competente per il recupero degli imballaggi, è stata negativamente ricevuta. La sua interpretazione non è chiara, secondo gli intervistati: “non significa riciclabile, ma le immagini suggeriscono il contrario”.
Il logo “Pant, A, B, C” della Danimarca – utilizzato nel sistema di riciclaggio nazionale per indicare quali bottiglie possono essere restituite per riscuotere un rimborso del deposito – è stato l’unico logo a ricevere una valutazione positiva in questa categoria.
Ci sono poi comuni confusioni sulle spiegazioni stampate sulle confezioni. L’affermazione “Realizzata in plastica riciclata”, continua FoodNavigator citando il rapporto, ad esempio, può essere confusa con l’affermazione “Riciclabile”. “Biobased” può essere erroneamente interpretato come “biodegradabile” dai consumatori e l’affermazione “compostabile e biodegradabile” è “potenzialmente insignificante”. Questo perché “solo una percentuale molto piccola” di persone ha accesso all’infrastruttura appropriata per compostare il materiale.