Tre decreti in arrivo prorogano l’obbligo d’origine per pasta, riso, pomodoro, latte e formaggi .

Sono in fase di emanazione, dal Ministero delle politiche agricole, sia il decreto ministeriale che proroga l’obbligo di indicazione dell’origine per la pasta, il riso e il pomodoro, attualmente in corso di registrazione presso la Corte dei Conti, sia il decreto sull’origine di latte e formaggi, ora alla firma del Ministro dello sviluppo economico. Inoltre, è stato di recente inviato a Bruxelles il decreto ministeriale riguardante l’origine delle carni suine trasformate, il cui termine di stand still terminerà il prossimo 2 luglio.
Come ha sottolineato in Commissione Agricoltura al Senato il sottosegretario Giuseppe L’Abbate, si tratta di provvedimenti nazionali in grado di garantire al consumatore la massima trasparenza sulle materie prime utilizzate e che rafforzano il primario dell’Italia nella tutela dei prodotti agroalimentari Made in Italy.
Il sottosegretario ha ricordato inoltre che l’estensione dell’obbligo di indicazione dell’origine dei prodotti alimentari è uno dei punti cardine che la Commissione europea pone nella strategia Farm to Fork.

Alla tutela dei consumatori, compresa l’etichettatura dei prodotti alimentari e la conformità alle relative norme commerciali e di qualità, è delegato l’Icqrf (Ispettorato Centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari) organo tecnico del Mipaaf che svolge attività di controllo.
Per l’aspetto sanzionatorio, l’Icqrf, infatti, si adopera costantemente nella verifica dell’indicazione dell’origine riportata sui prodotti agroalimentari anche effettuando, a campione, controlli di rintracciabilità per accertarne la veridicità e contrastando, al tempo stesso, il fenomeno dell’Italian sounding, a tutela dei prodotti Made in Italy, con particolare riferimento ai prodotti Dop e Igp e a quelli commercializzati sul web, dove sono stati attivati, nel solo 2020, ben 571 interventi a tutela delle produzioni italiane, con il 100% di successi.