Più aumenta la richiesta di cibo italiano in tutto il mondo, più si diffondono infamati fakenews

Da gennaio a settembre 2021, le fake news circolate sui social esteri relative ai prodotti alimentari Made in Italy sono aumentate del 26% rispetto all’anno precedente: il dato, per ora provvisorio, è stato anticipato Durante il “Festival del Giornalismo Alimentare” a Torino alla fine di settembre e fa riferimento ad una indagine condotta dall’agenzia di comunicazione Klaus Davi & Co. in collaborazione con Filippo Gallinella, presidente della Commissione Agricoltura alla Camera.
Maggiormente interessati da questa che è una vera e proprio ‘guerra mediatica’, condotta scientemente per screditare i prodotti italiani all’estero, sono i vini (+28% di fake news), la mozzarella di bufala (+31%), il prosciutto crudo (+19%), il pane (+21%) e formaggi, in particolare il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano (+22%).
Il monitoraggio svolto da Klaus Davi e dall’onorevole Filippo Gallinella sui siti web e oltre 1.500 post dedicati a temi alimentari sui canali Facebook, Instagram e Twitter dei principali Paesi europei (Germania, Francia, Spagna, UK) ma anche di Usa e Canada, ha raccolto le più clamorose infamie diffuse per colpire il prodotto italiano all’estero.
Alcuni esempi si tingono di grottesto: il vino italiano, in particolare il troppo apprezzato Prosecco, buca i denti, lacera lo smalto e provoca invecchiamento precoce (28%) ed in generale i nostri bianchi più celebri non sono più bevibili dopo 5/6 anni dall’uscita sul mercato (12%). C’è chi rilancia lo scandalo di 35 anni del vino al metanolo come se fosse attuale e come se riguardasse tutte le bottiglie italiane e chi cavalca le paure odierne parlando di alcuni vini italiani contaminati dal Coronavirus. C’è chi si limita ad un buon consiglio: visto che il vino italiano ha un alto grado alcolico, meglio mescolarlo a quello tunisino (21%).

La mozzarella di bufala ha un altissimo contenuto di colesterolo (39%); deve essere rigorosamente evitata da chi è a dieta perché fa ingrassare (35%); non è adatta al consimo da parte degli anziani (22%) e degli sportivi (19%). Oltretutto, consumare la mozzarella finanzia la camorra (4%).
Altro prodotto che fa ingrassare è il prosciutto crudo (44%) ed è meglio consumare quello cotto (31%). Un consiglio? Niente prosciutto durante una gravidanza (14%).
Non va meglio al Parmigiano Reggiano e al Grana Padano: causa lockdown, le mucche sono depresse (32%) e potrebbe essere contaminato da Covid-19 (3%).
Tutte evidenti falsità che vengono alimentate sul web, e talvolta anche raccolte da più o meno prestigiosi quotidiani, con un unico fine: frenare la richiesta di cibo italiano da parte dei consumatori di tutto il mondo e mettere in crisi un export che sta galoppando oltre i 50 miliardi all’anno.