Con la fine di agosto, è diventato obbligatorio indicare in etichetta l’origine del pomodoro usato per le confezioni di pelati, polpe, concentrato e altri derivati: possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le seguenti diciture “Paesi UE”, “Paesi NON UE”, “Paesi UE E NON UE”. L’obbligo riguarda anche conserve e salse composte almeno per il 50% da derivati del pomodoro.
È questo l’esito del decreto interministeriale del precedente Governo pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 26 febbraio. Per consentire lo smaltimento delle scorte, i prodotti che non soddisfano i requisiti previsti dal decreto perché immessi sul mercati sul mercato o etichettati prima dell’entrata in vigore del provvedimento, possono essere commercializzati entro il termine di conservazione previsto in etichetta. Quella del pomodoro è una filiera di eccellenza del Made in Italy che coinvolge circa 7.000 imprese agricole, oltre 100 imprese di trasformazione e 10.000 addetti, e che esporta 2 miliardi di euro di derivati del pomodoro in tutto il mondo.

Prima produttrice in Europa di pomodori, l’Italia non riesce a vincere la battaglia contro il caporalato

La nuova normativa entra in vigore mentre si sta concludendo la campagna di raccolta del pomodoro in Italia che quest’anno dovrebbe assicurare un raccolto attorno a 4.750.000 tonnellate, con una buona qualità in termini di contenuto zuccherino. L’Italia è il principale produttore dell’Unione Europea dove le previsioni riportano un calo produttivo complessivo del -14%, con riduzioni superiori al -20% in Spagna e Portogallo.
A livello mondiale il calo della produzione sarebbe meno sostenuto, circa il -6,6%, nonostante la previsione di un meno -40% per la produzione cinese di pomodoro da industria. Oggi Italia si consumano conserve di pomodoro per circa 30 chili a testa all’anno. Purtroppo non si può non ricordare che anche quest’anno la produzione in Italia è stata macchiata dalla piaga del caporalato e dalla morte di almeno 16 immigrati utilizzati clandestinamente nelle campagne pugliesi.