Le figure in etichetta che possano evocare un’origine geografica dell’olio diversa da quella reale saranno dal Primo luglio sanzionate pesantemente, con una multa che potrà arrivare fino a 18 mila euro. Il “country sounding” sarà punito anche se l’etichetta stessa contiene in modo corretto l’indicazione del luogo di produzione: quello infatti che il decreto appena pubblicato in Gazzetta ufficiale è il tentativo di trarre in inganno il consumatore. Multe anche per coloro che non rispettano il regolamento sugli imballaggi, per la mancata o difforme indicazione in etichetta dell’informazione sulla categoria di olio e per il mancato rispetto dell’obbligo di tenere i registri degli oli d’oliva e di sansa d’oliva.
“Finalmente – si legge in un comunicato diffuso da Coldiretti – non sarà più possibile riportare sulla bottiglia o nel packaging ‘segni, figure o illustrazioni che possono evocare’ un’origine italiana (tricolore, nomi o aggettivi di italianità, paesaggi tipici delle campagne italiane o monumenti ecc.) se l’olio non deriva da olive coltivate in Italia. Si tratta di misure importanti per difendere un settore da primato del Made in Italy che conta su una produzione nazionale di 302mila tonnellate nel 2014/2015 realizzata da circa 900mila aziende olivicole dalle quali si sviluppa un volume di affari di 3 miliardi di euro”.