Oltre la Manica se ne sono inventati un’altra. Non bastava il ‘semaforo’ che da luce verde alle bibite gasate e luce rossa al latte intero, adesso hanno deciso anche di eliminare la scadenza dalle etichette dei prodotti alimentari. La ‘genialata’ e di “Tesco”, la maggiore catena di supermarket del Regno Unito, che ha deciso di togliere dalle etichette di frutta e verdura l’avvertenza “da consumare preferibilmente entro” una certa data. Dovranno quindi essere i consumatori a decidere, facendo appello al proprio buon senso, se i cibi acquistati siano ancora commestibili o meno.
Per giustificazione l’iniziativa, i promotori fanno riferimento alla lotta contro gli sprechi alimentari: ci sono studi secondo i quali la famiglia media inglese getta via 700 sterline, pari a oltre 800 euro, di cibo all’anno ancora perfettamente digeribile, con frutta e verdura fra i prodotti più frequentemente gettati via prima che diventino davvero avariati. La “Tesco” toglierà perciò l’avvertimento “best before” da 70 prodotti fra cui mele, patate e cipolle nella convinzione, supportata da alcuni esperti, che l’avvertenza generi confusione tra i consumatori.

Resta invece l’indicazione “consumare entro” per la carne, il pesce e i latticini

“Best before” significa che, dopo una certa data, un prodotto non è più letteralmente “al suo meglio”: ma è ancora commestibile e non si rischia niente a mangiarlo. Molti rischiano tuttavia di confondere questa dicitura con “use by”, da usare entro una certa data, l’avvertenza contenuta dalle confezioni di alimenti come la carne, il pesce o i latticini che, dopo quella data, sono deteriorati e dunque non è più sicuro mangiarli.
«Sappiamo – afferma Mark Little, capo del dipartimento sprechi alimentari della Tescoche alcuni consumatori considerano il ‘best before’ equivalente di ‘use by’, con il risultato di gettare via cibo perfettamente digeribile. Per questo abbiamo deciso di togliere l’avvertenza ‘best before’ da frutta e verdura». Altre catene inglesi potrebbero scegliere di percorrere la stessa strada che certamente rappresenta un vantaggio per chi vende, e che non porta alcun beneficio, anzi, ai consumatori.