La Commissione europea ha “risposto positivamente” alla richiesta da parte della Francia di sperimentare per due anni un regime di etichettatura di origine obbligatoria per il latte, e per latte e carni utilizzate come ingredienti nei prodotti alimentari preconfezionati. In una nota diffusa dal Ministero dell’agricoltura di Parigi si legge che: “Il Commissario europeo Vytenis Andriukaitis ha indicato in una lettera alle autorità francesi che non vi è alcun motivo per opporsi a un esperimento come quello proposto”. Una decisione, quella dell’Esecutivo, molto importante anche per il decreto italiano per l’indicazione in etichetta del latte e del latte usato come ingrediente, che si ispira a quello francese e che è in attesa del via libera di Bruxelles.
La decisione della Commissione non è piaciuta a Luigi Scordamaglia, Presidente di Federalimentare, che motiva: «L’industria alimentare italiana è da sempre favorevole alla massima trasparenza in etichetta verso il consumatore anche sull’origine della materia prima. Riteniamo però che i decreti come quello francese o quello italiano che in materia di etichettatura impongono regole nazionali e non uniformi a livello europeo siano una sconfitta per tutti». E Scordamaglia arriva per questo a chiedere le dimissioni dell’esecutivo comunitario: «La Commissione farebbe bene, prima di distruggere quel poco che è rimasto del mercato unico e delle regole europee, ad andare a casa. Prenda atto – conclude il Presidente di Federalimentare – della propria incapacità anche solo di emanare un semplice atto che in tema di origine avrebbe posto tutti i produttori europei e consumatori sullo stesso piano, proteggendo in primis proprio questi ultimi».