Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione contenente un energico richiamo affinché venga introdotto “un sistema di tracciabilità forte per tutti i prodotti ittici, al fine di prevenire casi di etichettatura non veritiera”. Il caso fa riferimento in particolare alle etichette del pesce che viene offerto nei ristoranti o nei negozi di tutto il continente: secondo quanto denunciato dalla risoluzione è diffusa una vera e propria frode che riguarda le specie più pregiate, dal tonno alla sogliola, a scapito sia dei consumatori, sia dei pescatori europei.
Nella risoluzione gli eurodeputati non nascondono la loro preoccupazione per la diffusione sempre maggiore di etichette ‘infedeli’: secondo un’inchiesta della Ong Oceana dello scorso anno, il pesce ‘taroccato’ finisce anche nelle mense degli stessi funzionari Ue, oltre che nei sushi bar e nei ristoranti in aree turistiche. Il Parlamento chiede quindi alla Commissione europea di correggere le etichette frutto di confusione nella normativa Ue: oggi pesci pescati in Galizia e nel Golfo di Cadice sono etichettati come “Acque portoghesi”, quelli nel Galles come “Mare d’Irlanda” e in Bretagna come “Golfo di Biscaglia”. La risoluzione chiede pertanto che il futuro regime sia il prodotto di “un’affidabile politica di etichettatura del pesce europeo per fare crescere la fiducia dei consumatori e lo sviluppo economico del settore della pesca nell’Ue”.