Amy Klobuchar, senatore del Minnesota, ha presentato nel suo Stato un disegno di legge che vieta di chiarire in etichetta se un cibo è Ogm oppure no. La proposta ha già superato l’esame in sede di Commissione agricoltura ed è stata trasmessa all’aula per la conversione in legge, tra l’indignazione dei consumatori e le molte lodi da parte dell’industria alimentare.
In Minesota, il piccolo Stato del Nord degli States, hanno sede alcuni dei colossi dell’industria alimentare, come la multinazionale Cargill, preoccupati per le leggi statali in materia di etichettatura degli Ogm che si stanno affermando sulla spinta delle associazioni dei consumatori, in particolare per quella che sarebbe entrata in vigore nel Vermont a luglio. Lo scontro è totale, tra chi rivendica il diritto di sapere cosa sta per mangiare e chi, invece, dice che tra biotech e convenzionale non c’è alcuna differenza che ne giustifichi la dichiarazione in etichetta. “Apprezziamo il duro lavoro di repubblicani e democratici per trovare una soluzione praticabile per dare ai consumatori in tutti i 50 Stati informazioni accurate e coerenti sulle loro etichette dei prodotti alimentari”, ha scritto in un comunicato la multinazionale alimentare Cargill, chiaramente facendo intendere che tra Minnesota e Vermont, gli altri 48 Stati dovranno trovare un punto d’equilibrio.