Pietro Paganini è il presidente della piattaforma “Competere – Policies for Sustainable Development” una piattaforma di professionisti che produce analisi e ricerche per innovare i processi produttivi e migliorare la qualità della vita e dell’ambiente in cui viviamo. Professore Aggiunto in Business Administration presso la John Cabot University di Roma e già Direttore Generale della “Fondazione Luigi Einaudi – onlus – per Studi di Politica, Economia e Storia”, Paganini è recentemente intervenuto a Kuala Lumpur in Malesia, davanti ad una platea di oltre 600 produttori, esportatori e raffinatori di olio di palma e di rappresentanti del Governo, tra cui il Ministro dell’industria Seri Mah Siew Keong.
«Il 95% dei consumatori – ha detto – crede che i prodotti ‘senza’, come nel caso dell’olio di palma, siano più salutari, senza sapere che spesso si tratta di uno strumento di marketing utilizzato da aziende alimentari; le etichette, che pretendono di assecondare il desiderio di salute dei consumatori, in realtà rischiano di fuorviarli».

Solo il 2% si informa davvero se il prodotto ‘senza…’ è davvero migliore degli altri

Le ricerche realizzate dal Centro Studi di “Competere”, dimostrerebbero che l’assenza di un ingrediente nelle etichette convince il 95% dei consumatori che il prodotto sia migliore, ma il 90% si ferma all’etichetta senza verificarne gli effetti e solamente un 10% legge le tabelle nutrizionali e appena il 2% approfondisce con ricerche online.
«L’esempio più eclatante di questo atteggiamento – ha sottolineato Paganini – è proprio quello dell’olio di palma, dove la sua sostituzione con altri ingredienti non ha determinato un minor livello di grassi saturi e quindi prodotti più salubri, così come non si tratta di ingredienti che provengono da coltivazioni più sostenibili. Il consumatore viene confuso dalle etichette, acquista un desiderio ma consuma un’illusione e le imprese si stanno approfittando di questo meccanismo, piuttosto che essere più responsabili, prima ancora che verso l’ambiente, verso i consumatori».