Per i consumatori che temono le frodi i serrati controlli sulle etichette sono la prima garanzia

«La prima grande verità è che la merce che troviamo sugli scaffali dei nostri supermercati è sana»: l’importante affermazione è stata fatta Dino Scanavino presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani nel corso della due giorni di convegno “Salute e Agroalimentare: dalla Sicurezza più Qualità”, organizzato a Roma, nella Caserma Salvo D’Acquisto, dal Comando generale dei Carabinieri.
Spiega Scanavino che ciò è reso possibile “proprio per effetto dei controlli e delle normative italiane, che sono tra le più attente e stringenti, e anche grazie al lavoro meticoloso di tutte le Forze dell’Ordine”. Affermazione importante visto che l’esito di un recente sondaggio secondo il quale il 65% dei consumatori italiani ha paura delle contraffazioni a tavola “perché al danno economico, aggiungono i rischi per la salute”.
Dal convegno organizzato dall’Arma dei Carabinieri, è emersa la necessità di costruire un progetto di tutela dell’agroalimentare italiano che coinvolga con regolarità associazioni di categoria ed esperti, prima di tutto per bloccare la contraffazione, che altera l’equilibrio del mercato con un impatto sull’economia pari a circa l’1-2% del Pil in termini di mancate vendite. Altre indicazioni hanno riguardato la necessità di sollecitare le istituzioni perché facciano più prevenzione e promuovano un maggior controllo del territorio, con un impegno costante per la legalità.

Sempre contando sul contributo dei reparti specializzati dell’Arma dei Carabinieri, la due giorni ha quindi sottolineato l’importanza delle etichette e delle precise informazioni che devono fornire. Come evidenziava il desk espositivo di Cia-Agricoltori Italiani, la qualità del Made in Italy, “viene presidiata innanzitutto con i sistemi Dop e Igp, in cui il nostro Paese è leader in Europa con 300 prodotti certificati, su cui il livello di tracciabilità e di sicurezza alimentare non ha pari”.
Il giro d’affari della contraffazione arriva a 2 miliardi di euro, quando si parla di formaggi, primo fra tutti il Parmigiano Reggiano; al settore dell’olio extravergine d’oliva, truffe e sofisticazioni causano danni per 1,5 miliardi; 2,7 miliardi di euro, pari a quasi il 7% del totale vendite, per il vino e gli spiriti in generale.