Un’iniziativa di Confcooperative Lazio, nell’ambito del progetto ABC – Ambiente Bene Comune, finanziato dalla Camera di Commercio di Roma
Dall’inizio dell’anno Confcooperative Lazio ha organizzato, nell’ambito del Progetto ABC – Ambiente Bene Comune finanziato dalla Camera di Commercio di Roma, dei laboratori esperienziali per la progettazione ambientale presso alcuni associati di Roma. Il modello al quale sono riconducibili questi laboratori è quello delle Comunità di Pratica (CdP), esperienza che si basa sulla partecipazione di gruppi di persone che lavorano insieme con lo scopo di generare idee e azioni concrete, favorendo un miglioramento collettivo. Uno degli obiettivi previsti dal Progetto stesso è poter diffondere una conoscenza condivisa e di qualità sulle CdP tale che possa promuovere un cambiamento sociale ampio e duraturo.
Ciascun laboratorio ha l’intento di consentire ai diversi partecipanti di avere uno scambio di esperienze, di poter condividere le conoscenze ed i saperi acquisiti, di approfondire gli aspetti non sufficientemente noti sulla gestione delle Comunità di Pratica. Le tematiche affrontate da alcuni esperti sono l’Economia circolare, la Sostenibilità ambientale e la Valutazione d’Impatto nelle cooperative, con particolare riferimento a quelle che operano nell’ambito dell’agricoltura. Al termine del ciclo previsto dei Laboratori, un Manuale raccoglierà le migliori buone pratiche emerse durante i lavori e riporterà alcuni esempi di eccellenza già in essere sul territorio. Tale strumento è finalizzato anche alla promozione della sostenibilità ambientale e al miglioramento delle performance aziendali.
CINQUANT’ANNI E NON SENTIRLI
Confcooperative Lazio ha da compiuto cinquant’anni il mese scorso. L’associazione datoriale si conferma leader nella cooperazione regionale e rappresenta in tutto 710 aziende aggreganti 136mila soci che danno lavoro a 33mila persone e generano un giro d’affari superiore ai 2,3 miliardi di euro.
I dati della cooperazione. In regione il movimento cooperativo dà lavoro al 7% degli occupati del settore privato. In particolare spiccano i contributi dati all’assistenza sociale residenziale (56% del totale) e non residenziale (84%), all’agroalimentare (25%), all’istruzione primaria e asili nido (19%), al magazzinaggio (17%) e alle pulizie e sanificazioni (17%). Tutto ciò nonostante il divario tra domanda e offerta di lavoro. Tra 2022 e 2023 però si è assistito a un calo delle iscrizioni alla Camera di commercio del 6,7% con punte del 20,1% per le cooperative giovanili. Tengono un po’ meglio le cooperative femminili ( -6,4%), che nel Lazio sono il 24,9% del totale contro il 24,2% del nazionale. In negativo anche la cooperazione tra migranti (-9,3%), che sul territorio pesa per il 6,2% (in Italia il 5,9%). Tuttavia dalle analisi emerge che le flessioni sono anche dovute al processo virtuoso di contrasto alla falsa cooperazione.
Un po’ di storia. Dal 2020 al settembre 2024 a Confcooperative Lazio si sono iscritte 154 nuove imprese. Si tratta di realtà particolarmente longeve: quasi una su dieci ha compiuto i 50 anni di attività. Sono oltre seimila poi le cooperative che hanno aderito alla nostra centrale negli ultimi cinquant’anni. Il 31% è attivo nella cooperazione di abitazione, il 27% in produzione e lavoro, il 17% nel sociale e sanitario, il 14% in agroalimentare e pesca, il 7% in cultura turismo e sport. Il 63% delle aderenti sono romane. Il resto è diviso tra Latina (15%), Rieti (11%), Viterbo (7%) e Frosinone (6%). Sono tanti i risultati ottenuti in mezzo secolo. Su tutti vale la pena ricordare le 47mila famiglie che hanno ricevuto una casa, i 243mila posti di lavoro creati e il 61,7% di occupazione femminile.
26 gennaio 2025