“La realtà ittica ferrarese” – ne parliamo con Sandro Suncini, presidente Cooperativa Pescatori Goro.

Il consorzio pescatori di Goro, è stato fondato negli anni ‘30 e oggi è un’azienda in continua crescita che negli ultimi anni ha incrementato notevolmente il proprio fatturato. Quanti soci conta?
“Noi siamo 570 soci e ci occupiamo di pesca, sia di altura sia di molluschicoltura. E’ un settore che attira i giovani. Quasi tutti i ragazzi di Goro fanno i pescatori, contribuendo a portare avanti una tradizione, tramandata negli anni, da padre in figlio.”

Oggi quali sono i problemi sul tappeto e le difficoltà che vi trovate ad affrontare?
“Con i nuovi regolamenti della Comunità europea abbiamo avuto grossi problemi per la pesca in mare. Le normative si rifanno alla pesca oceanica della Spagna e del Portogallo, pesche molto differenti dalla nostra. Avendo pesci e pescherecci più piccoli rispetto a quelli oceanici, con le nuove normative, la nostra pesca tradizionale, è destinata a scomparire.”

Il vostro consorzio segue tutta la filiera produttiva? Dal pescato al dettaglio?
“Si,il consorzio si occupa di tutte le fasi della filiera, dalla produzione alla commercializzazione finale. Abbiamo uno stabulario, che vende il prodotto depurato e confezionato ai mercati ittici. Il consumatore che acquista un nostro prodotto, può inoltre avere tutte le informazioni sulla tracciabilità del prodotto: digitando il codice nel nostro sito internet, potrà sapere in che giorno è stato pescato e da quale pescatore.”

La commercializzazione dei vostri prodotti è solo locale o tocca il mercato internazionale? Avete riscontrato anche voi la diminuzione dei quantitativi?
“Per il settore dei molluschi, la nostra commercializzazione avviene sia in Italia che all’estero, in particolare in Spagna. Per il pesce invece il mercato è al 99% in Italia. La diminuzione del pesce è un problema serio, e mondiale. In Italia è accentuato però dalle nuove normative della Comunità europea. Molte pesche infatti stanno scomparendo, non perché non ci sia pesce, ma perché non si possono più pescare determinate tipologie di pesce.”

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