Negli Stati Uniti, dall’inizio della crisi, gli agricoltori giovani tra i 25 e i 35 anni sono aumentati del 2 per cento, passando da 106.735 a 109.146 nel giro di cinque anni secondo l’ultimo censimento. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti presentata all’Assemblea generale della Organizzazione mondiale degli Agricoltori (OMA) a Buenos Aires alla quale partecipano 100 delegazioni da oltre 80 paesi di tutti i continenti. Dagli Usa al Giappone fino all’Europa siamo di fronte ad una decisa svolta verso l’economia reale dopo che la crisi finanziaria – sottolinea la Coldiretti – ha messo in ginocchio i Paesi più sviluppati con livelli inaccettabili di disoccupazione.
Lo scorso mese il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha firmato un programma di sostegno quinquennale al settore agricolo statunitense, il cosiddetto Farm Bill, per un valore di 956 miliardi di dollari. E il Ministro dell’agricoltura Usa Tom Vilsak ha definito gli ultimi cinque anni dell’agricoltura americana i migliori della storia del Paese e si intende dare continuità a questo trend positivo prevedendo finanziamenti per favorire l’inserimento di nuovi agricoltori e allevatori. Il governo giapponese per affrontare la crisi nelle fabbriche in città dove sono state persi migliaia di posti di lavoro ha avviato con successo – riferisce la Coldiretti – un progetto per trasferire nelle campagne i giovani disoccupati con l’obiettivo di trovare un lavoro alternativo e incoraggiare l’agricoltura.

Giovani e agricoltura: all’Italia il record lauree in materie agricole
Anche l’Europa ha appena varato una riforma di politica agricola con maggiore attenzione ai giovani. E in Portogallo il presidente in persona, Anibal Cavaco Silva, ha addirittura esortato i giovani a tentare la fortuna in agricoltura prima di scegliere di emigrare a causa della mancanza di opportunità di lavoro.
All’Italia spetta – sostiene la Coldiretti – il primato nell’aumento delle iscrizioni alle Facoltà di scienze agrarie, forestali ed alimentari che hanno fatto registrare la crescita più alta nel periodo considerato con un aumento del 45 per cento, sulla base dell’ultima ricerca Datagiovani. Nell’agricoltura italiana il 7,2 per cento dei titolari di impresa ha meno di 35 anni ed è alla guida di 58.663 aziende delle quali il 70 per cento opera in attività multifunzionali: dall’agriturismo alle fattorie didattiche, dalla vendita diretta dei prodotti tipici e del vino alla trasformazione aziendale del latte in formaggio, dell’uva in vino, delle olive in olio, ma anche pane, birra, salumi, gelati e cosmetici.
«È proprio per la grande capacità di innovazione che caratterizza le imprese agricole guidate da giovani – ha affermato il segretario dei giovani della Coldiretti, Carmelo Troccoli – che proprio in queste imprese si registrano i più elevati livelli di occupazione e redditività».