pesce215mila chili di prodotto ittico sequestrate, oltre 10mila controlli sul territorio nazionale,
816 sanzioni amministrative per quasi un milione e 200mila euro. Sono alcuni dei risultati
dell’operazione ‘Onda d’urto’ che dal 16 al 30 dicembre ha coinvolto 14 Comandi regionali e ha
visto impegnati 5400 uomini e donne della Guardia Costiera in controlli all’intera filiera della pesca
nei punti di sbarco, grossisti, mercati ittici, pescherie, ristoranti, magazzini di grande distribuzione.
Inoltre sono state segnalate 816 violazioni amministrative e 228 penali accertate, di cui 564
riguardanti la mancanza di tracciabilità del pescato, 156 il cattivo stato di conservazione del
prodotto ittico, 71 le frodi alimentari e le violazioni contestate per pesca illegale, e 41 per pescato
sotto la taglia minima. I sequestri principali hanno riguardato 18 tonnellate di prodotti ittici a Bari
privi di tracciabilità e in violazione della normativa sulla taglia minima di cattura; 18 tonnellate di
vongole sottomisura a Ancona; 500 chili di datteri a Castellammare di Stabia, per la cui cattura sono
stati distrutti interi tratti di scogliera, e 934 kg di prodotti ittici scaduti nel 2008 sequestrati dalla
capitaneria di Porto di Portoferraio. E ancora: 24 tonnellate di tonno rosso a Reggio Calabria e 27 di
acciughe salate, in difetto di norme igienico sanitarie a Palermo.
L’Ammiraglio ispettore capo Marco Brusco, Comandante generale del Corpo delle Capitanerie
di porto-Guardia Costiera, ha spiegato che “garantire la tracciabilità del pesce dal momento della
cattura al consumo finale è essenziale, poiché il prodotto proveniente dall’estero costituisce ormai
una fetta importante del mercato, quasi il 60%. Contemporaneamente si riscontra una riduzione
delle lavorazioni nazionali anche a causa della ridotta produzione ittica nei nostri mari”.