Il piatto di spaghetti a cena fa ingrassare; il latte fa male; i carboidrati dovrebbero essere evitati quando si segue una dieta dimagrante: tre esempi di luoghi comuni che hanno acquisito nella considerazione comune la certezza di veridicità, ma che in realtà sono sostanzialmente infondati e ingiustificati. A smontare queste che altro non sono che dicerie è stata Isabella Savini, presidente del corso di Laurea Magistrale in Scienze della Nutrizione Umana all’Università di Roma Tor Vergata. Il suo intervento ha caratterizzato il 1° Forum intergenerazionale organizzato da Coldiretti Veneto, nell’auditorium della Cassa di Risparmio di Mestre, che è stato dedicato al tema “Tipico e straordinario in mensa”.
«Alimenti come pasta, riso, polenta, pane, legumi – ha detto la professoressa Savini – apportano anche vitamine, minerali e tante altre sostanze utili per la salute quali fibre e composti fitochimici. Nelle giuste quantità e preparati con ricette semplici danno un forte senso di sazietà e benessere. Insomma, non ci sono evidenze scientifiche a sostegno che il latte e derivati favoriscono diabete e cancro, così come non è certo che il tè verde faccia dimagrire o che il cioccolato protegga dal rischio cardiovascolare. Discutibili anche i cosiddetti super alimenti apparentemente “indispensabili” come le bacche esotiche, goji, aronia, maqui, pittaya. L’assunzione di curcuma, zenzero, semi di chia non evidenzia effetti più benefici rispetto agli altri comuni prodotti e di per sé nessun alimento possiede proprietà curative. Quello che è fondamentale è un equilibrato apporto di nutrienti per la nostra salute».