I più giovani fanno acquisti ‘all’ingrosso’ per mostrarsi sul web e subito ricambiano gli abiti

La moda di seconda mano, proposta all’origine come alternativa sostenibile all’acquisto di capi di fast fashion, sta cadendo nello stesso ‘vizio’ che voleva curare, quello del consumo eccessivo. L’ultimo rapporto di “The RealReal”, il marketplace di vestiti e accessori di lusso, spiega che gli acquirenti mostrano particolare attenzione alle tendenze e alla novità coniugando questo con un tasso elevato di abbandono e un consumo eccessivo.
Sempre più persone acquistano abiti di seconda mano, ma ciò non significa che stiano acquistando meno nel complesso. Questo vale soprattutto per la Gen Z e i millennial, che rappresentano il 41% della base di utenti di “The RealReal”: nell’ultimo anno il sito ha avuto 5.3 milioni di nuovi utenti, con un aumento degli acquisti del +44%.
Balenciaga è entrato nella top 10 dei marchi di lusso della piattaforma quest’anno, spinto dalla celebrità nata con le partnership con Kim Kardashian e Justin Bieber. Anche collezioni meno recenti di Roberto Cavalli e altri stilisti sono aumentate, segnando un +439%, poiché indossate da celebrità come Kendall Jenner e Bella Hadid nell’ultimo periodo. Ma il vero problema che si registra è la rapidità con cui i giovani si sbarazzano dei capi appena acquistati, una velocità che è raddoppiata dall’inizio della pandemia ad oggi.

«I consumatori – afferma Sasha Skoda, senior director del merchandising di The RealReal – sono dipendenti dalle novità, indipendentemente dal fatto che provengano dal mercato primario o dall’usato. Con l’ascesa dei social media e la tendenza per gli haul, cioè per i video in cui le persone mostrano cosa hanno acquistato di recente, le persone acquistano all’ingrosso per evitare di ripetere gli outfit».
Come ogni bene apparentemente sostenibile, se affrontato nel modo sbagliato può fare danni all’ambiente quanto l’alternativa meno sostenibile: la moda di seconda mano è la scelta giusta per rimettere in circolo i capi, ma il consumo eccessivo comunque rappresenta, basti solo pensare ai trasporti, un danno per l’ambiente.