Per la Federazione Moda Italia-Confcommercio lo smart working rallenta la ripresa degli acquisti

Nonostante gli sconti presenti nelle vetrine, il 76% dei fashion store ha registrato un calo delle vendite rispetto allo stesso periodo pre-Covid; per il 17% le entrate sono in linea con quelle dello scorso anno e solo un 7% ha avuto un incremento.
I dati diffusi dalla Federazione Moda Italia-Confcommercio dicono che sul fronte acquisti il lockdown non è ancora passato e che nel primo mese di aperture dei negozi l’andamento delle vendite è stato fiacco. Una delle cause alla base di questa situazione potrebbe essere, secondo la Federazione, lo smart working che ha significativamente ridotto gli spostamenti all’interno e verso le città più popolose e questo malgrado il 90% dei punti vendita della moda sia stato riavviato in sicurezza.
A pesare ulteriormente sul commercio locale è l’aumento che ha registrato l’e-commerce: molti italiani hanno scoperto, restando chiusi in casa, la possibilità di fare acquisti online. Ed ecco che alla riapertura, Amazon si prova a sfruttare questo nuovo clima proponendo una settimana di sconti dal 22 al 28 giugno proprio per fidelizzare i nuovi acquirenti. Il tema scelto è appunto quello della moda: Amazon Fashion Week.

Renato Borghi
presidente
Federazione Moda Italia
Confcommercio

Qualche soddisfazione ci è arrivata dallo shopping di prossimità, ma per il resto si aspetta che si allentino le preoccupazioni, unitamente a un miglioramento del clima di fiducia che potrà arrivare con l’apertura dei confini e la ripresa del turismo, quanto meno quello intracomunitario.
Circa lo smart working, si capisce che le aziende abbiano sfruttato questa nuova soluzione di lavoro e abbiano tratto qualche beneficio dalla riduzione dei costi senza incidere più di tanto sulla produttività. Ma al contempo ritengo che questo approccio non debba essere troppo prolungato in tempi di normalità, perché potrebbe avere effetti devastanti sulle relazioni sociali, sui consumi e sui trasporti.