Mentre in Italia si discute quando fare i saldi, a giugno o settembre, Amazon svuota i magazzini

Il lockdown dettato dalla pandemia di Covid-19 ha ulteriormente rafforzato le posizioni del commercio online con una crescita che in Italia l’Istat ha ufficialmente certificato attorno al 23-25%, con punte anche di molto maggiori in alcuni comparti, primo fra tutti quello della moda. Alla ripartenza delle economie, i colossi mondiali dell’e-commerce intendono ‘cavalcare l’onda’ e sostenere le proprie posizioni.
È il caso di Amazon che ha annunciato di posticipare a settembre la tradizionale settimana degli sconti “Prime Day”, che solitamente si svolge a luglio, per dare spazio e puntare immediatamente ad un “Fashion Summer Sale Event” che potrà durare dai 7 ai 10 giorni a partire dal 22 giugno. Ai propri fornitori usuali, Amazon ha comunicato che l’evento si svolgere “su invito” ed ha quindi inoltrato un messaggio ai brand perché diano la loro disponibilità a partecipare.
“Stiamo organizzando – si legge nella comunicazione Amazon – il più grande evento di saldi estivi per stimolare l’entusiasmo dei consumatori e rimettere in moto le vendite”.

Attualmente, Amazon sta ancora definendo i dettagli dell’evento che, dagli addetti ai lavori, sarebbe stato definito in via provvisoria “Biggest Sale in the Sky”. Per certo si sa già che includerà offerte da parte di marchi moda sia affermati sia più piccoli: per tutti l’obbligo di garantire proposte di vendita per merce scontata di almeno il 30%.
Evidentemente non si tratta solo di consolidare la nuova abitudine all’acquisto online generata nei consumatori dal periodo di chiusura dei negozi fisici appena trascorso. L’operazione Amazon è rivolta anche a rafforzare i rapporti con i propri fornitori: è indubbio infatti che per tutti loro, grandi e piccoli, lo stop al mercato ha creato un enorme giacenza di magazzino che rischia di non essere facilmente.
Questa straordinaria campagna di ‘sconti online’ potrebbe risultare molto utile per le aziende partecipanti proprio per smaltire, almeno in parte, l’invenduto accumulato in questi mesi di lockdown.