La legge sarebbe già in vigore da un anno, visto che è dal gennaio del 2018 che il Ministero dello sviluppo economico (Mise) ha emanato un decreto che sancisce l’obbligo di inserire sulle etichette dei capi di abbigliamento, accessori e calzature della moda Made in Italy le informazioni relative alla composizione e alla provenienza dei prodotti. Ma mancavano ancora le forme di applicazione della norma e soprattutto la definizione di sanzioni e controlli.
Ora per i produttori non c’è più scampo: dovranno adottare le nuove etichette per tessuti e calzature sulle quali, in modo dettagliato e in italiano, dovranno essere specificate le materie prime utilizzate e le loro percentuali, oltre al nome e all’indirizzo per esteso dell’azienda produttrice. Per quanto riguarda le scarpe, poi, si dovrà anche poter identificare la composizione della tomaia, del rivestimento e delle suole, sia interna sia esterna. Per i commercianti e per i negozi della grande distribuzione scatta l’obbligo di esporre una guida alla consultazione delle informazioni riportate.

Le sanzioni ora saranno fatte pagare direttamente al produttore e più severità anche per l’e-commerce

Per quanto riguarda il capitolo sanzioni, le nuove disposizioni cambiano lievemente rispetto al sistema attuale. Ad oggi le multe, che vanno da 3mila fino a 20mila euro, venivano inflitte ai commercianti, i quali potevano poi rivalersi sui produttori. Con il nuovo sistema, invece, gli organi di vigilanza come Camere di commercio e Autorità delle dogane e dei monopoli invieranno direttamente ai produttori e agli importatori le contestazioni.
Inoltre, è prevista anche una stretta riguardo alle indicazioni da riportare sui siti internet nel caso dell’e-commerce. Secondo quanto si legge sul sito della Federazione Moda Italia, in conformità all’articolo 16 del regolamento europeo 1.007/2011, le informazioni sui prodotti devono essere indicate “nei cataloghi, nei prospetti, sugli imballaggi, sulle etichette e sui contrassegni in modo che risultino facilmente leggibili, visibili e chiare e con caratteri uniformi per quanto riguarda le dimensioni e lo stile. Tali informazioni sono chiaramente visibili per il consumatore prima dell’acquisto, anche se effettuato per via elettronica”.