Sparirà il marchio Raf Simons e il marchio Zegna avrà la gestione di tutte le attività Tom Ford .

Tempo di grandi movimenti nel mondo della moda e non tutti sono contrassegnati in positivo. Cominciamo da Raf Simons: lo stilista belga chiuderà il marchio che porta il suo nome: “La collezione Primavera/Estate 2023 – ha scritto lo stilista 54enne sul suo account Instagram – segna la conclusione di uno straordinario viaggio di 27 anni e l’ultima stagione per il marchio di moda Raf Simons”.
Nato a Neerpelt, in Belgio, nel 1968, Raf Simons ha lavorato per Jil Sander, Dior e Calvin Klein prima di diventare, dalla primavera del 2020, co-direttore creativo della maison italiana Prada. Aveva lanciato il marchio che porta il suo nome nel 1995.
E sul viale dell’addio si incammina anche Tom Ford che, secondo quanto riferisce il Financial Times citando una fonte anonima vicina al designer,“non sarebbe più interessato alla moda e non sarebbe disposto ad essere coinvolto nei progetti della sua fashion house oltre il 2023”.
La notizia circola dopo che il gruppo Estée Lauder, già proprietario di marchi come Clinique, La Mer e Aveda, ha ufficializzato la firma dell’accordo di acquisizione, per quasi 2,7 miliardi di euro, della griffe Tom Ford, della quale era partner già da tempo. In base all’accordo, Tom Ford, fondatore e CEO di Tom Ford International, continuerà a ricoprire il ruolo di creativo del marchio dopo il closing dell’operazione, previsto per la prima metà del 2023 e fino alla fine dell’anno.

Domenico De Sole, presidente di Tom Ford International, rimarrà come consulente fino a quella data. L’operazione prevede inoltre che Zegna, a cui fa capo la licenza del menswear Tom Ford dal 2006, prenda in gestione a lungo termine l’intero business legato alla divisione moda, gestendo il prêt-à-porter uomo e donna, gli accessori, l’underwear, la gioielleria, il childrenswear, i prodotti tessili e l’homewear.
Marcolin, licenziatario dell’eyewear Tom Ford dal 2005, continuerà a occuparsi del segmento occhiali. ELC ipotizza che il marchio possa raggiungere la soglia del miliardo di dollari di vendite nette “nei prossimi due anni”.