Ha aperto le sue porte a Bologna la Fondazione no-profit “Fashion Research Italy”: «Come Fondazione vogliamo aprire un dialogo con le piccole e medie imprese del territorio, preparandole ad affrontare un discorso su Industria 4.0» spiega Alberto Masotti, figlio della storica fondatrice di La Perla ed ex-Presidente del Gruppo. FRI è un polo didattico, archivistico e di ricerca del settore moda: 7.000 medtri quadri di aule didattiche, laboratori, archivi di textile design e spazi espositivi nella zona industriale Roveri, in via del Fonditore 12.
L’edificio, frutto di un progetto di riqualificazione dello Studio Cervellati, ha conservato i tratti che caratterizzavano la cultura architettonica tipica della città: al centro dell’area espositiva si erge “Icona di donna”, opera dell’azienda padovana Senso – Immersive Experience, un’installazione alta oltre 10 metri, dedicata ad Olga Cantelli ed Ada Masotti, composta da 21.120 LED inseriti all’interno di 5.280 sfere bianche opaline.
Grazie alla convenzione istituita con l’Università di Bologna – Alma Mater Studiorum, la Fondazione ha sviluppato un piano formativo di settore che prevede l’attivazione di un master di primo livello in “Design and Technology for Fashion Communication”, insieme a corsi ad alta specializzazione come il “Fall-Winter School Archivi di moda: heritage management” e il corso ad alta formazione in “Architettura per la moda: come gli spazi si trasformano in valore”.

La storia e la tecnologia per proiettare nel futuro i manager del fashion Made in Italy

L’obiettivo del centro, per la cui realizzazione sono stati investiti 17 milioni di euro, è quello di formare una nuova generazione di manager e di esperti della moda pronti ad affrontare le sfide imposte dalla trasformazione tecnologica e gestionale dell’Industria 4.0: dall’interazione con i mercati globali alla scelta degli strumenti con cui comunicare il prodotto Made in Italy a livello worldwide. «Auspico che questo progetto possa rappresentare un primo passo per lo sviluppo di una maggiore collaborazione all’interno di tutta la filiera di settore» conclude Alberto Masotti.