Abbiamo recentemente scritto in queste pagine di come uno ‘scarto’ della produzione di vino (3 ottobre: “Dalle vinacce si estrae un ottimo prodotto ma non è ‘farina-di-vino’) possa essere utilmente riciclato. Un nuovo capitolo in questa direzione viene scritto da un’azienda specialista del settore, la “Vegea”, nata nel 2016 a Milano, produttrice di biomateriali da utilizzare nei settori fashion e design. La start-up da gennaio 2017 è insediata presso Progetto Manifattura, incubatore clean tech di Trentino Sviluppo e polo dell’economia circolare.
I due fondatori sono un architetto, Gianpiero Tessitore, e un chimico industriale, Francesco Merlino, che spinti dalla volontà di trovare soluzioni ecosostenibili e circolari per il settore moda, hanno intrapreso un percorso di ricerca investendo per sviluppare una tecnologia innovativa per la produzione di tessuti tecnici a base vegetale.

Tessuti tecnici ecosostenibili e riciclabili al posto dei derivati fossili o anomali

In collaborazione con centri di ricerca specializzati nella sintesi di macromolecole è stato condotto uno studio su molteplici matrici vegetali dell’agroindustria che ha portato a identificare i derivati della lavorazione vitivinicola, la vinaccia come la materia prima ideale. Contiene infatti i composti polifunzionali che costituiscono la base ottimale per la creazione di tessuti tecnici ecosostenibili.
La collezione nata da questa avventura, realizzata con la direzione creativa dell’eco-designer Tiziano Guardini, è frutto di una squadra di artigiani e artisti. «Vegea nasce come alternativa ai materiali di origine fossile non rinnovabile e ai materiali di origine animale – spiegano i due fondatori – Crediamo fermamente che sia venuto il momento di studiare, creare e proporre valide alternative che siano animal-friendly ed ecosostenibili».