All’inizio di maggio, il colosso tedesco dello sportwear, Adidas, ha annunciato un aumento più elevato del previsto del proprio utile netto trimestrale: significativo è che ciò è avvenuto nonostante un rallentamento della crescita delle vendite legato a un loro calo in Europa e a problemi nella catena di fornitura dell’azienda in Nord America. L’aumento dell’utile è quindi da ascrivere al forte incremento dell’e-commerce e dei suoi margini più elevati.
Dal suo arrivo alla presidenza del Consiglio d’Amministrazione del produttore tedesco di attrezzature sportive nel 2016, Kasper Rorsted insiste sul voler migliorare la redditività del gruppo focalizzandosi sulla crescita in Nord America e Asia e sullo sviluppo delle vendite online, dove i margini sono più alti di quelli nelle vendite nei negozi. Adidas ha aumentato il margine operativo di 1,4 punti nel primo trimestre, portandolo al 14,9%, e superando così il suo grande concorrente americano Nike, il cui margine è stato del 13,5% nel periodo dicembre-febbraio.

C’è ottimismo per il resto dell’annata con un fatturato che dovrebbe aumentare nel secondo semestre 2019

L’utile netto di Adidas è salito del +17%, a 632 milioni di euro, nel primo trimestre, su un fatturato in progressione del +4%, a 5,883 miliardi di euro.
La crescita delle vendite dell’azienda tedesca in America del Nord, dove anche Nike e Under Armour hanno mostrato dei punti deboli, è rallentata al -3% nel primo trimestre dell’anno, mentre il fatturato è diminuito del -3% in Europa, dove Adidas ammette di aver fatto troppo affidamento sulle calzature moda. Ma il produttore tedesco ha visto aumentare del +40% la sua attività online. «I profitti – commenta Volker Bosse, analista di Baader Helveasono molto migliori delle indicazioni fornite per l’anno nel suo insieme, lasciando la porta aperta ad aumenti degli obiettivi di margini nel corso del 2019».