La prima urgenza è quella di trovare un modo per permettere l’apertura “in sicurezza” dei negozi

Decreto Sostegni: non basta a superare il disagio economico e psicologico degli artigiani e commercianti della moda, derivante dai prolungati lockdown: Federazione Moda Italia-Confcommercio, Confartigianato Moda e Cna Federmoda chiedono la riapertura immediata dei negozi di moda in fascia rossa, come già avviene in altre parti d’Europa, “su appuntamento oppure secondo diverse fasce orarie, permettendo l’ingresso a una sola persona alla volta o dal lunedì al venerdì”.
Per quanto riguarda il credito d’imposta sui canoni di locazione degli esercizi commerciali, prevista nella legge di conversione del decreto Ristori, “la richiesta andrebbe riproposta per le aziende della moda che sono state costrette alla chiusura in fascia rossa, almeno per i primi quattro mesi del 2021”.
Sul fronte degli indennizzi le tre associazioni di categoria evidenziano l’esigenza della riproposizione dell’emendamento sull’estensione alla filiera della moda, anche per il commercio al dettaglio, del credito d’imposta sulle eccedenze di magazzino ex art. 48 bis del decreto Rilancio.
Le Pmi del fashion e i commercianti hanno inoltre proposto misure a sostegno della domanda interna come un’aliquota agevolata temporanea del 10% e detrazioni fiscali dedicate al consumo, sulla scia di quanto messo in campo nei settori edilizia ed automobili e mobile/arredo.

In relazione al piano di investimenti nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza-Pnrr, che l’Italia deve presentare alla Commissione europea nell’ambito del Next Generation EU, si è fatto riferimento ai giovani e all’occupazione a forte prevalenza femminile, al sostegno e al rilancio delle fiere di settore italiane nonché alla valorizzazione degli aspetti socio-culturali che il settore della moda rappresenta nei più importanti distretti produttivi del territorio nazionale.
«Confidiamo nella sensibilità del Governo per moratorie e riaperture in sicurezza per salvaguardare un patrimonio di storia e competenze», sottolinea il presidente di Cna Federmoda, Marco Landi.