Febbraio e marzo hanno registrato dati positivi soprattutto grazie alla Cina mentre la Brexit…

Secondo i “Fashion Economics Trends” della Camera della Moda Italiana, il fatturato per il 2021 potrebbe chiudersi attorno agli 80 miliardi di euro, in crescita del +17% sul 2020, con un export che dovrebbe crescere del +13% e un import maggiore del +9,2%.
«Marzo è stato il mese di svolta, di inversione di tendenza – ha detto il presidente CMI, Carlo Capasa, durante la presentazione della prossima edizione di Milano Moda Uomo – Non siamo ancora ai livelli pre covid, ma stiamo andando meglio del massimo previsto: dovremmo chiudere con un meno -10% sul 2019 e speriamo che il 2022 ci riporti ai fatturati abituali. Il rimbalzo, in particolare nel mese di marzo, è stato consistente e ha collocato la moda tra i settori manifatturieri più dinamici di inizio 2021, con una crescita accelerata rispetto agli altri settori produttori di beni di consumo».
Non è tutto roseo, però, l’attuale scenario: le aspettative sull’andamento degli ordini nei prossimi mesi restano ancora poco ottimiste e le esportazioni ancora stentano a ripartire, con la notevole eccezione dell’export verso il mercato cinese che ha registrato un boom anche nei primi mesi del 2021. Anche occhialeria, bigiotteria, gioielleria e cosmesi hanno registrato un buon rimbalzo nei primi due mesi del 2021, anche se inferiore a quello registrato dalla moda. L’andamento dell’export è però stato meno negativo.

Alla fortissima espansione dell’export verso la Cina, quinto paese destinatario delle esportazioni della moda italiana, che ha toccato ad inizio del 2021 il +85,3 %, ha fatto da contraltare il crollo dagli acquisti nel Regno Unito che nei primi due mesi della Brexit ha segnato un sonoro -50,6%.
All’interno dell’Ue, il mercato francese ha registrato i risultati meno negativi con un calo del -8,2%, mentre il peggior Paese è stato la Spagna con un -26%. Preoccupa la frenata dell’export verso gli Usa con un -27,4%.
Le importazioni sono diminuite del -22% nella moda e del -15,6% nei settori collegati. La bilancia commerciale della moda è peggiorata di -170 milioni di euro sui due primi due mesi del 2020, mentre nei settori collegati è rimasta sostanzialmente stabile.