Zara (marchio del gruppo Inditex), H&M e Benetton hanno tenuto fede ai loro impegni verso la completa eliminazione delle sostanze tossiche dalle loro filiere produttive, mentre Esprit, Nike, Victoria’s Secret, e LiNing non avrebbero compiuto i passi necessari ad impedire l’inquinamento. Questo secondo la classifica “Sfilata Detox” prodotta da Greenpeace che ha dato i voti a 19 grandi marchi della moda.
La Sfilata Detox valuta le prestazioni delle aziende che hanno aderito alla campagna di Greenpeace secondo criteri come l’eliminazione delle sostanze chimiche pericolose dai loro prodotti e dai processi produttivi e la pubblicazione di informazioni trasparenti sugli scarichi di sostanze tossiche da parte dei propri fornitori. Dodici dei diciannove marchi valutati hanno operato nella giusta direzione, ma ancora devono migliorare in alcuni criteri per poter rispettare le scadenze del 2020, che prevedono la completa eliminazione delle sostanze tossiche. Il settore tessile italiano, sottolinea Greenpeace, ha dimostrato una concreta sensibilità per quel che riguarda l’eliminazione delle sostanze tossiche: tra le aziende del nostro Paese che hanno sottoscritto l’impegno Detox, oltre a marchi famosi come Benetton, Valentino e Miroglio, ci sono ben 50 aziende tessili e 27 di queste appartengono al distretto di Prato, il più grande distretto tessile europeo, che di fatto è diventato il cuore della rivoluzione Detox in atto in Italia.