Prima che arrivi una legge, si cerca di dare una regola per render più trasparenti queste figure

La CNMI – Camera Nazionale della Moda Italiana ha ufficializzato la pubblicazione delle “Linee guida influencer”, un documento elaborato dal Tavolo Digital istituito da CNMI nel 2018, con il supporto degli avvocati Ida Palombella e Federica Caretta di Deloitte Legal – Studio Associato. Si tratta di un documento che intende riassumere le best practices attualmente adottate dai brand del settore, al fine di aprire un dialogo con le istituzioni, anche in vista dell’emanazione di futuri eventuali provvedimenti legislativi in materia. Il settore infatti è produttivo, ma ancora largamente non regolamentato e dà quindi adito a fraintendimenti ed abusi.
Nell’ultimo decennio – si legge nell’introduzione del documento – con l’avvento e la diffusione crescente di Internet, anche la pubblicità e il modo di fare promozione sono cambiati. In particolare, i social network si sono rivelati uno strumento molto efficace per raggiungere in breve tempo un pubblico vastissimo di potenziali clienti. Ciò grazie alla loro immediatezza e facilità di utilizzo”.

Le linee guida non sono vincolanti, come specifica il documento, “né la loro applicazione assicura l’esenzione da contestazioni o sanzioni che eventuali autorità, nazionali o sovranazionali, possano sollevare o imporre”. Si tratta dunque di “uno strumento utile, sia per i brand meno strutturati sia per quelli più evoluti sotto il profilo dello sfruttamento promozionale dei social network, per adottare o migliorare le proprie policy interne anche con il fine di supportare l’argomento della buona fede da parte del brand e mitigare al massimo la responsabilità in caso di accertamenti delle autorità”.

In sostanza le linee sono indicazioni in attesa di un quadro normativo di riferimento e tentano di regolamentare alcuni aspetti chiave dell’attività, come la partecipazione degli influencer agli eventi e l’invio di regali oppure l’uso delle merci in prestito, oltre a definire l’ambito specifico per l’utilizzo degli hashtag #ad #adv e #sponsored, già introdotti di recente sempre nel tentativo di rendere il settore più trasparente.