Perdita di fatturato del 3,5-4% per il settore moda a consuntivo 2012: ad evidenziarlo nel suo intervento ad un recente convegno Gregorio De Felice, chief economist di Intesa Sanpaolo. Secondo le valutazioni del suo istituto, anche nei prossimi anni il comparto sarà sostenuto dal canale estero: «Nella prima parte del 2012 le imprese della moda hanno registrato – ha spiegato – una diminuzione del fatturato pari al -4,2% nel periodo gennaio-agosto. Questo perché penalizzato soprattutto dal nuovo crollo del mercato interno che ha toccato il -10,5% di fatturato nazionale, sempre nei primi otto mesi dell’anno».
Per quanto riguarda il fatturato delle imprese della moda «continua e continuerà anche nei prossimi anni ad essere sostenuto principalmente dal canale estero. Le esportazioni del settore crescono, infatti, ad un tasso del 4,4% nel periodo gennaio-agosto 2012, trainate dagli ottimi dati sui mercati extra-UE27 (+10,9%). Meglio le esportazioni della filiera della pelle (+7,6%) e dell’abbigliamento (+5,5%) mentre calano le esportazioni di prodotti tessili (-2,7%). Le vendite soffrono sui mercati europei (-1,8% nei primi sette mesi) in particolare in Germania (-4%) e Spagna (-5,4%) mentre accelerano i già buoni risultati del 2011 negli Stati Uniti (+18,4%)».

Il comparto moda: sole nel 2014 fuori dal tunnel
Nel presentare i dati relativi all’andamento del comparto moda nazionale nel corso del suo recente intervento ad un convegno svoltosi a Milano, Gregorio De Felice, chief economist di Intesa Sanpaolo. Ha tra l’altro sottolineato come il mercato nazionale ha particolarmente penalizzato i consumi di vestiario e di calzature, una tendenza questa che, insieme alla contrazione degli acquisti di beni durevoli, si registra in tutte le fasi recessive dell’economia.
A questo contesto di difficoltà per l’Italia, ha fatto eco una calo anche sui mercati europei al quale il comparto della moda ha reagito grazie ai buoni risultati ottenuti aggredendo i mercati emergenti. Così De Felice ha sottolineato i posiotivi risultati sui mercati asiatici (Hong Kong +9,6%, Giappone +18,7%, Cina +17,9%, Corea del Sud +16,7%) e in Russia (+14,4%). «Molto elevata – ha detto De Felice – la dinamica dei flussi commerciali verso la Svizzera (+10%), scelta da alcuni grandi player della moda come polo logistico”.
Ma, nonostante questi buoni risultati, «il settore dovrebbe registrare, a consuntivo 2012, una perdita di fatturato nell’ordine del 3,5-4%, condizionato dalla domanda interna. Per una vera e propria ripresa si dovrà attendere il 2014 (+3,9) mentre il 2013 vedrà una sostanziale stagnazione sui bassi livelli di quest’anno, mettendo a dura prova la tenuta anche finanziaria di molte imprese».