Colori vistosi per i produttori dei grandi profumi: Chanel, Guerlain, Hermes, Yves Saint-Laurent, Kenzo e Gucci hanno accoppiato le proprie essenze a rossi, rosa, verde, blu e anche gialli per le confezioni. Profumi ‘firmati’ che spesso coincidono con la storia dell’alta moda e con essenze che richiamano l’attenzione e, quindi, la preferenza del cliente. Così, tra marketing, arte e olfattologia, sono sempre di più i marchi di profumo che decidono di puntare, oltre che sulla fragranza, anche sul colore dell’essenza, o forse sarebbe meglio dire sulla confezione.
Una vera e propria strategia di marketing, confermata a Labitalia da Lorenzo Villoresi, l’artista dei profumi per eccellenza, in grado di creare opere uniche e irripetibili. «Il colore – nota Villoresi – è guardato con una certa cautela dai creatori di profumo. In particolare, si preferisce realizzare delle fragranze che siano il più chiare possibili per non avere problemi di contrasto con il colore della bottiglia e della confezione, in generale. Tutto deve essere studiato nei minimi particolari, in modo da dar vita a un’armonia tra la percezione olfattiva e la forza visiva. Un gioco di colori e trasparenze in grado di attirare l’attenzione».

I grandi profumi: nasce a Firenze una scuola all’avanguardia
Lorenzo Villoresi ha annunciato che aprirà a Firenze, per l’inizio del 2014 un’accademia, un centro del profumo in cui tenere corsi, eventi e seminari incentrati sul mondo delle fragranze, fra giardini aromatici, terrazze e percorsi botanici, in cui si potranno scoprire e approfondire gli antichi saperi dei profumieri e cercatori di spezie. «La maggior parte dei profumi, oggi, è composta da aromi chimici meno costosi di quelli naturali sottolinea Villoresi – ma la profumeria tradizionale fino a poco tempo fa usava esclusivamente materie aromatiche naturali. La creazione di un profumo dipende, come tutte le opere artistiche, dall’immaginazione creativa del suo compositore che si affida non solo al ‘naso’, ma anche al cervello che gli fa ricordare e riconoscere fino a 3.500 odori diversi. Il creatore di profumi cerca di realizzare un’emozione o un ricordo in quello che diventerà un profumo. Ma occorrono migliaia di prove successive prima di arrivare alla formula definitiva».
La creazione di un profumo richiede, oltre all’ispirazione, anni di ricerca e di messe a punto perché quell’odore parli al cuore. In fondo, come sosteneva il filosofo e medico tedesco Agrippa di Nettesheim nel ‘De Occulta Philosophia’, i profumi rasserenano e tranquillizzano tutti gli animi, e li attraggono come la calamita attrae il ferro.