La Coalizione internazionale contro la contraffazione (Iacc) raccoglie oltre 250 membri in tutto il mondo: tra loro Apple, Chanel e Cisco System. Ma ora ha perso l’adesione di Gucci America che se ne va in segno di protesta contro la decisione di accogliere in seno all’Associazione anche il gigante cinese dell’e-commerce Alibaba. Un mese fa era stato il marchio americano Michael Kors a lasciare la Coalizione definendo Alibaba «l’avversario più pericoloso e più dannoso».
La battaglia si è già spostata in tribunale: Gucci, insieme ad altri brand controllati da gruppo francese Kering, ha citato in giudizio Alibaba davanti alla Corte federale di New York con l’accusa di incoraggiare consapevolmente, e quindi fare profitti, la vendita di prodotti contraffatti sulle sue piattaforme di e-commerce.
«La Iacc difende la sua decisione – ha ribadito il presidente Robert Baiesi – e si impegna ad andare verso il futuro guidando la coalizione con chi vi aderisce. Che si tratti di sistemi di pagamento o di mercati online, la nostra scelta è chiara: chi aderisce deve essere parte integrante della soluzione». Alibaba è stata per ora inserita in una categoria speciale all’interno della Coalizione, senza diritto di voto: ha spiegato che essere membro della coalizione avrebbe permesso di lavorare più da vicino e più efficacemente con i marchi e perciò rinforzare la tutela della proprietà intellettuale.