La moda maschile e quella per i più giovani sono eccezionalmente insieme nel segno della ripresa

Sono già 560 le aziende che ad oggi hanno confermato la presenza a Pitti Uomo che riparte in presenza dall’11 al 13 gennaio 2022. Un segnale di risalita in quanto, benché nella fase pre pandemica gli espositori fossero solitamente oltre 1.000, nell’edizione dello scorso giugno non si riuscì a superare quota 340. ed altre 170 aziende hanno confermato la loro presenza a Pitti Bimbo che eccezionalmente il prossimo gennaio condividerà in contemporanea gli spazi della Fortezza da Basso di Firenze.
Pitti Uomo 101 e Pitti Bimbo 94 arrivano dopo un 2020 notoriamente difficoltoso e un 2021 che ha segnato un lento recupero che ha gettato le basi per la moda maschile italiana di una ripresa vera e propria che è prevista per il 2023 dopo un 2022 che sarà ancora altalenante.
In base a dati diffusi da Sistema Moda Italia presentando Pitti Immagine Uomo 101, l’industria italiana della moda ha seguito l’onda positiva della ripresa ma non è stata tra i settori più dinamici ed il fatturato totale nei primi otto mesi del 2021 è cresciuto del +19%, a fronte della media dell’industria manifatturiera cresciuta del +26%. Per quanto riguarda le esportazioni sono in crescita sia le aree Ue sia quelle extra-Ue, compresi Usa, Cina e Corea del Sud. In flessione il Regno Unito.

«C’è una ricrescita dell’export – afferma Claudio Marenzi, presidente di Pittima ci dobbiamo abituare a una schizofrenia del mercato anche nel 2022, credo che solo dal 2023 ci sarà una ripresa vera e propria».
All’incontro fiorentino ha presenziato anche Carlo Capasa, presidente di Camera Moda che organizza la Settimana della Moda meneghina: un ulteriore segnale della collaborazione tra Firenze e Milano. «È importante oggi – conclude Marenzi – ‘fare sistema’ e ragionare in maniera coesa dei due eventi, come fossero un’unica ‘Settimana’».