Anche la moda si è accorta che può essere un importante veicolo di integrazione e si sta muovendo in questo senso: c’è più attenzione alla disabilità e all’imperfezione. Fa piacere che anche marchi importanti e famosi si impegnino per la disabilità, per vestire la gente comune, nessuno escluso.
Tra gli stilisti più sensibili a questa tematica c’è Tommy Hilfiger, pioniere nell’abbigliamento adaptive che nel 2017 ha ideato una linea dedicata a chi vive con difficoltà motorie. La collezione è stata concepita per offrire abiti che garantiscano praticità senza rinunciare all’aspetto cool, tipico della moda: cerniere facili da aprire e chiudere, ganci, magneti e velcro nascosti che consentono di vestirsi anche con una mano sola. I capi d abbigliamento di Tommy Hilfiger sono disponibili su vari marketplace, in particolare Stileo, che oltre a questo marchio presenta anche altre linee di brand come Calvin Klein e Arrow. Si possono trovare vestiti e scarpe sia per uomo sia per donna, ideali per ogni stagione, che arricchiscono il guardaroba e donano outfit casual ma con stile.

Le modelle che sfilano in passerella assomigliano sempre più alla gente ‘normale’ e ai normali difetti

Tutti hanno il diritto di indossare un abito che valorizza la sua persona, indipendentemente dalla taglia, dalla carrozzina e dalla protesi. Ultimamente la moda sembra finalmente premiare l’unicità e, a dispetto del modello unico, si fa strada una nuova tendenza che lancia messaggi positivi sull’accettazione del proprio corpo e sulla bellezza autentica, concetti che prescindono dalle forme perfette.
Infatti sono molto richieste modelle curvy come Ashley Graham o affette da vitiligine come Winnie Harlow che dimostrano come la diversità possa essere un punto di forza. La Graham e la Harlow sono due testimonial di una rivoluzione che è in atto e chiede che i prodotti di moda e di lusso siano accessibili a tutti: la moda deve essere democratica ed inclusiva.